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Venezuela, così il regime di Maduro dichiara guerra a Google

Il governo del Venezuela ha dichiarato guerra a Google. Secondo Caracas, Mountain View sarebbe complice del complotto economico internazionale che porta la moneta nazionale a svalutarsi. Nell’ultimo mese, il Bolivar Fuerte (BsF) ha perso circa il 30% del proprio valore. Per questo il ministero venezuelano della Scienza, Tecnologia e Innovazione sta pianificando la creazione e lo sviluppo di un nuovo sistema indipendente per non dover più contare sui servizi di Google e Firefox.

SVALUTAZIONE RECORD DELLA MONETA

Secondo Bloomberg, l’inflazione in Venezuela è arrivata al 69%. In soli otto giorni, il valore della moneta è crollato del 66% ed è passato da 301,93 BsF a dollaro a 442 BsF. L’effetto più visibile? La scarsità di alimenti e prodotti di prima necessità (qui le foto dei venezuelani in fila per fare la spesa). Ma, nonostante questo fenomeno, la Fao premierà il 6 giugno il presidente Maduro per la sua “lotta contro la fame”. L’opposizione venezuelana ha presentato un documento nel quale si dimostrerebbe che il governo venezuelano abbia “donato” 12 milioni di dollari alla Fao, di cui cinque per distribuire riso in Africa. Proprio uno dei prodotti che in Venezuela oggi non si trova.

CONTROLLO “LIBERO” DELL’INFORMAZIONE

Il deputato socialista Juan Carlos Alemán ha spiegato che il ministero prova con il suo piano a combattere la diffusione di notizie e statistiche di siti come Dolar Today, il più visitato per consultare la quotizzazione giornaliera.

“Il problema – ha continuato Alemánè che siamo dipendenti da Google e Firefox. Per questo cercheremo di lanciare due satelliti nello spazio. Uno di loro sarà la base della piattaforma tecnologica che ci darà il potere di controllare questo tipo di informazioni”. Alemán appartiene al Partito Socialista Unito del Venezuela, lo stesso partito politico che ha sostenuto più volte che gli americani spiassero i venezuelani attraverso i codificatori della tv a pagamento e la fine della vita su Marte a causa del “capitalismo selvaggio”.

CENSURA DIGITALE

Lo Stato venezuelano vieta la diffusione del prezzo del BsF nel mercato nero. Il sito Dolar Today è oscurato in Venezuela, ma riesce attraverso Twitter ad aggirare la censura e a pubblicare il valore del cambio. Anche Amazon, Snapchat e Pinterest sono stati bloccati. Secondo i chavisti, combattere Dolar Today e altri siti riuscirà a far sparire il dollaro parallelo nel mercato nero.

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