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Donald Trump, tutte le eccentricità del magnate che sogna la Casa Bianca

L’eccentrico magnate Donald Trump ha annunciato la sua partecipazione alle primarie del partito Repubblicano per le presidenziali americane del 2016. Vuole impegnarsi e investire parte della sua fortuna – che, secondo la rivista Forbes, ammonta a 9 miliardi di dollari – per coronare il sogno di diventare presidente degli Stati Uniti.

VITA E PASSIONI

Nato nel 1946 nel Queens, New York, Trump è cresciuto in una tipica famiglia della classe media americana. Si è laureato in Economia finanziaria all’Università della Pennsylvania nel 1968, ma il suo primo lavoro è stato come operaio nella ditta del padre. A 28 anni ha ereditato l’azienda e l’ha fatta diventare un impero immobiliare. Nel 1982 ha costruito un palazzo a Manhattan ed è diventato proprietario di tre casinò ad Atlantic City e dell’aerolinea Trump Shuttle.

THE APPRENTICE

A farlo diventare ancor più celebre è stato il concorso di bellezza Miss Universo, del quale è proprietario insieme al canale tv Nbc. Nel 2008 ha condotto il programma The Apprentice, vincitore di due premi Emmy. Si trattava di un reality show dove Trump eliminava i concorrenti dicendo “sei fuori” e insegnava loro a diventare imprenditori di successo. La versione italiana della trasmissione è stata condotta da Flavio Briatore.

LA POLEMICA SULLA CANZONE

La candidatura di Trump sembra essere partita col piede sbagliato. Durante l’evento inaugurale, il magnate ha usato come colonna sonora Rockin’ in the Free World, ma l’autore della canzone, Neil Young, si è inalberato. Secondo un comunicato del suo manager, Young non solo non ha autorizzato l’uso della canzone, ma voterà sostiene Bernie Sanders”.  Il portale TMZ dice che Trump avesse in realtà pagato i diritti per utilizzare la canzone. “Nonostante Young abbia una visione politica diversa, a Trump piace molto il cantante”, ha detto il portavoce della sua campagna elettorale.

PATTUMIERA DEL MONDO

Trump è anche molto conosciuto per frasi bizzarre e provocazioni. L’ultima è stata pronunciata proprio durante l’annuncio della sua candidatura. Ha lanciato dure critiche contro i migranti messicani che arrivano negli Stati Uniti e ha proposto la costruzione di un grande muro sulla frontiera a spese del Messico. Cercando di ravvivare il sentimento nazionalista, ha detto che gli Usa sono diventati “la pattumiera dei problemi di tutti gli altri Paesi” e ha insistito sul fatto che il Messico “sta soffocando gli Stati Uniti in termini economici”. “Portano persone con un sacco di problemi” ha aggiunto.” Portano droga, criminalità, stupratori… certo ci sarà qualcuno buono”. Trump ha messo in una stessa lista lo Stato Islamico, la Cina, il Giappone e il Messico come nemici e concorrenti degli Stati Uniti.

CONTRO L’OSCAR

L’avversione di Trump verso il Messico non è nuovo. Durante l’ultima consegna degli Oscar, l’imprenditore aveva criticato davanti alle telecamere della Fox la premiazione del regista messicano Alejandro González Iñárritu: “Al Messico va tutto per il meglio, è assurdo. Si porta via tutto questo? Ma è così bello questo film? Io non credo”, aveva detto.

IL PETROLIO LIBICO

Come ricorda l’Economist, nel 2011 Trump aveva detto alla Cnn che il presidente Barack Obama stava rischiando di indebolire gli Stati Uniti: “Il messaggio di Obama non è corretto, il mondo ride di noi”. Secondo il magnate, la decisione non era se permettere o no a Gheddafi di restare al potere “perché non siamo i poliziotti del mondo”, ma piuttosto gestire le risorse energetiche della Libia. “Darei qualcosa ai libici, per farli vivere meglio, e mi terrei il petrolio. Come ai vecchi tempi, quando se vincevi una guerra quel Paese diventava tuo”, aveva sottolineato.

LA RICETTA DEL SUCCESSO

Alcune frasi di Trump sulla ricchezza, il successo e gli affari sono diventate di culto in Rete: “Gli affari sono la mia forma di fare arte”; “non garantite nulla personalmente”; “circondatevi di gente affidabile, essere paranoico è un bene, ma non nei confronti del vostro team”; “considerate la vostra impresa un organismo vivo, che respira. Le cifre del foglio di bilancio riflettono lo stato di salute della creatura. Eliminate le cellule malate e lasciate fiorire quelle sane”; “se comunque bisogna pensare, meglio farlo alla grande”.

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