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Tutte le cose turche dei figli di Erdogan

Nel 1999 il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è stato quattro mesi in carcere per avere recitato un poema provocatorio nel quale parlava delle moschee come baionette e della democrazia “come un treno nel quale saliamo fino ad arrivare al nostro destino”. Negli ultimi anni, però, consolidato al potere, sembra volere mettere in riga la Turchia con una serie di misure di “morale pubblica” filo-islamista: niente rossetto per le hostess della Turkish Airlines, crociate contro il consumo di alcol, l’aborto e il divieto di convivenza tra giovani dello stesso sesso nella stessa abitazione. Ma Erdogan dovrà riportare all’ordine anche i propri figli. Tra Ahmet Burak Erdogan, Esra Erdogan, Sümeyye Erdogan e Bilal Erdogan, gli ultimi due sono i più chiacchierati dai media.

LE ACCUSE DI PUTIN

Il presidente russo Vladimir Putin ha denunciato ieri i traffici di petrolio tra la Turchia e lo Stato Islamico. Come racconta Emanuele Rossi in un articolo su Formiche.net, Putin ha tenuto una conferenza stampa – con prove alla mano – nella quale ha sostenuto che Erdogan è talmente coinvolto con il Califfato che non teme una grossa crisi diplomatica pur di proteggerli.

UN OSPEDALE TURCO PER ISIS

A consolidare questa ipotesi, è tornata sulle prime pagine dei giornali la storia di Sümeyye Erdogan, figlia del presidente. Il sito Global Research sostiene che la ragazza trentenne dirige un ospedale militare a Sanliurfa, nella frontiera con la Siria, per assistere i membri feriti dello Stato Islamico. A pochi chilometri è stato individuato un campo di addestramento di Al Qaeda.

sumeyye

STIPENDI D’ORO

La fonte è un’infermiera iraniana che ha prestato servizi nella struttura: “Quasi tutti i giorni arrivavano camion militari turchi con decine di membri di Isis feriti gravemente che dovevamo operare in ospedale. Sümeyye era sempre lì”, ha riferito la donna. L’infermiera, che ha preferito restare nell’anonimato, era pagata 7500 dollari al mese.

IMPEGNO UMANITARIO?

Come ricorda Global Research, la figlia di Erdogan ha espresso più volte il desiderio di andare a Mosul, città sotto il controllo di Isis in Irak, per offrire assistenza umanitaria. Sümeyye è responsabile dei Rapporti internazionale di AKP, il partito di Erdogan.

AFFARI PETROLIFERI

Un altro figlio di Erdogan finito sotto i riflettori è Bilal Erdogan. Secondo Gursel Tekin, portavoce del CHP (Partito Socialista), il petrolio rubato dallo Stato Islamico è commercializzato dalla BMZ Ltd, compagnia marittima proprietà di Bilal. Il parlamentare ha detto che “il presidente turco, il signore Erdogan, piange lacrime di coccodrillo per la situazione in Siria, ma in realtà nasconde quello che fa il proprio figlio, Bilal Erdogan, coinvolto negli affari di contrabbando del petrolio saccheggiato da Isis in Irak e Siria”.

billTRA ANKARA E BOLOGNA

Prima ancora della vicenda con Isis, Bilal è rimasto coinvolto in uno scandalo di corruzione. Il caso, scoppiato l’anno scorso, avrebbe provocato la destituzione dei capi della polizia di 27 province.

Secondo il quotidiano turco Hurriyet, Bilal si è trasferito a Bologna per fuggire dalle indagini. Ma lui ha respinto le accuse: “Sono in Italia temporaneamente per finire la mia tesi di dottorato”, ha detto all’agenzia Anatolia. Bilal era iscritto in un corso della Scuola di studi internazionali avanzati della John Hopkins a Bologna. Il quotidiano Cumhuriyet ha precisato che ha acquistato una casa in centro, ha chiesto la scorta di sicurezza alle autorità italiane e ha iscritto i figli a scuola. Dopo la vittoria del partito AKP a novembre sembra che sia tornato in Turchia.

BERLUSCONI TESTIMONE

Nato nel 1980, Bilal è il terzo figlio di Erdogan. Dopo il diploma alla scuola superiore Kartal Imam Hatip, si è trasferito negli Stati Uniti. Ha frequentato la John F. Kennedy School of Government dell’Università di Harvard e ha lavorato alla Banca Mondiale. Nel 2003 si è sposato a Istanbul. Testimone di nozze: il presidente Silvio Berlusconi. (Qui la foto di Halk Gazetesi).

ALTRI FIGLI INDAGATI

Sono indagati per corruzione dal Tribunale di Istanbul, e arrestati preventivamente, anche Baris Güler e Kaan Caglayan, figli del ministro dell’Interno, Muammer Güler, e del ministro dell’Economia, Zafer Caglayan, rispettivamente. Erdogan ha reagito dicendo che si tratta di un complotto internazionale contro la Turchia: “È uno sporco attacco contro la volontà nazionale. Metteremo fine a questo gioco così come abbiamo messo fine alle manifestazioni di Gezi”, ha detto il presidente.

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