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Un libro da non perdere: la “Napoli insolita e segreta” di Valerio Ceva Grimaldi

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Napoli per fortuna non è solo Gomorra, malaffare e disoccupazione.
La Napoli più bella è raccontata in questo bel libro curato da Valerio Ceva Grimaldi.

Una testa di tigre, di elefante e di un raro rinoceronte con tre corni, giraffe e decine di antilopi ed animali della savana esposti all’interno della Biblioteca nazionale.
Oppure una Vespa militare degli anni Cinquanta, prodotta in Francia per essere paracadutata in Vietnam, con tanto di cannone e munizioni, conservata in un deposito segreto. Od, ancora, un tunnel sotto piazza del Plebiscito costruito per una vecchia linea metropolitana mai completata che si supera con una zattera.
Sono alcuni tra gli oltre 200 luoghi sconosciuti ai più illustrati dalla guida “Napoli insolita e segreta”, curata dal giornalista napoletano Valerio Ceva Grimaldi, con testi tematici di Maria Franchini e fotografie di Fernando Pisacane.
Il volume fa parte della collana “scritta dagli abitanti” pubblicata dall’editore internazionale Jonglez, dedicata alle città più famose del mondo (tra cui, Napoli, Firenze, Venezia, Roma, New York, Barcellona. Di recente si è anche arricchita del prezioso volume sui “Vini insoliti” del mondo, dove testi e fotografie descrivono le pratiche viticole meno conosciute o le produzioni più particolari.

L’editore pubblica tutti i suoi volumi in più lingue, a partire da italiano, inglese, francese e spagnolo). Grazie a “Napoli insolita e segreta” è possibile andare oltre gli itinerari turistici più tradizionali e scoprire numerose particolarità della città come, ad esempio, trasformarsi in una sorta di “Indiana Jones” metropolitani ed attraversare un ponte tibetano sospeso a nove metri d’altezza per superare una cisterna che si trova a trenta metri di profondità, od anche ammirare una enorme tela semovente di 40 mq che cela un antico affresco in una chiesa del centro, oppure visitare un moderno hotel di cui alcune stanze appartenevano alla casa chiusa più elegante della città, la Suprema.
Il volume, dedicato ai napoletani che volessero conoscere meglio la propria città e ai turisti più curiosi, descrive anche sotterranei di antiche Arciconfraternite, case d’artista, esperienze da fare in mare come una gita in kayak e cena su un peschereccio, luoghi d’arte al centro come in periferia che nascondono un mistero, che sfuggono ad uno sguardo affrettato o dall’accesso privato. E’ il caso, ad esempio, dei quattro ipogei di età greca dei Vergini – visitabili su autorizzazione – dove sono ancora molto ben conservate decorazioni di oltre 2300 anni fa.

Anche luoghi noti della città, come la Stazione zoologica Anton Dohrn, nascondono particolari sconosciuti: quanti sanno che all’interno dell’edificio che ospita lo storico Acquario sono conservati gli affreschi del tedesco Hans Von Marees (1837-1887) il cui raffinato ciclo pittorico ritrae possenti corpi di pescatori nudi che avvolgono le reti e spingono in mare una barca? Oppure che nella zona di Cappella Vecchia una moderna palestra occupa i locali di un’antica chiesa, ora sconsacrata, di cui si conservano alcuni stucchi settecenteschi e il portale?
E, ancora, che sul “lungomare liberato”, a pochi metri da piazza Vittoria, c’è un interessante museo dell’Università Orientale che conserva una stele funeraria egiziana islamica dell’anno 819, tra le più antiche ritrovate fino ad ora?
Per ogni luogo descritto nel volume sono indicati numeri di telefono e modalità di accesso.

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