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Leonardo, il bilancio 2017 e i presupposti per il rilancio

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Nel giorno della maxi commessa da 3 miliardi di euro arrivata dal Qatar per 28 elicotteri militari NH90, il consiglio di amministrazione di Leonardo, riunitosi sotto la presidenza di Gianni De Gennaro, ha approvato il progetto di bilancio per il 2017. Dopo il recente disvelamento del Piano industriale 2018-2020 targato Alessandro Profumo, sono state poche le sorprese. I dati mostrano un tendenziale calo rispetto al 2016, su cui tra l’altro pesava favorevolmente l’importante commessa da 8 miliardi per gli Eurofighter al Kuwait. Eppure, l’outlook per il 2018 sembra confermare che ci sono i presupposti per il rilancio dell’azienda di piazza Monte Grappa, forte degli accordi degli ultimi mesi soprattutto nel settore elicotteristico, quello da cui derivano le maggiori difficoltà.

LE PAROLE DI PROFUMO

“Il 2017 si è chiuso con risultati in linea con le previsioni; il 2018 sarà un anno di consolidamento e stiamo entrando in una nuova fase di crescita solida e sostenibile nel lungo periodo, caratterizzata dal miglioramento della top-line, della redditività e da un flusso di cassa in crescita a partire dal 2020”, ha detto l’ad Profumo commentando i dati. “Siamo focalizzati sulla realizzazione di tutti i target del Piano Industriale 2018-2022 con l’obiettivo principale di creare valore nel lungo periodo a beneficio di tutti gli stakeholder. Anche quest’anno – ha aggiunto il manager – abbiamo proposto la distribuzione del dividendo come elemento fondante della remunerazione degli azionisti”.

IL BILANCIO 2017

Gli ordini ammontano a 11,6 miliardi di euro, in lieve decremento (del 3%) rispetto al 2016 senza considerare l’effetto che il contratto per gli Eurofighter al Kuwait aveva avuto sui dati di quell’anno. Leggera diminuzione anche del portafoglio ordini (-3,5%) che arriva a 33,6 miliardi e che assicura una copertura in termini di produzione equivalente di poco inferiore ai 3 anni. I ricavi raggiungono quota 11,5 miliardi, meno 4% rispetto al 2016 anche per effetto dell’andamento sfavorevole del cambio, sia per la sterlina sia per il dollaro. Sui ricavi pesano soprattutto le difficoltà riscontrate nel settore elicotteristico, mentre per Elettronica e Aeronautica i dati sono in linea con il 2016. Il book to bill risulta così pari a 1, sempre escludendo il contratto con il Kuwait per i Typhoon.

Maggiore flessione per l’EBITA, che scende del 14,9% e arriva a 1.066 milioni di euro, influenzato dal calo di volumi e redditività degli Elicotteri nonché, in misura inferiore, dai risultati dell’Aeronautica e dell’Elettronica, a fronte di una minor perdita rispetto al 2016 delle altre attività. Il risultato netto ordinario si attesta a 274 milioni di euro, in decremento rispetto al 2016 per effetto del calo dell’EBITA e dei maggiori oneri finanziari (“derivanti dalle operazioni di buyback su parte delle emissioni obbligazionarie del Gruppo”). Il Free Operating Cash Flow (Focf) si riduce a 537 milioni di euro, mentre migliora l’indebitamento netto di Gruppo pari a 2.579 milioni di euro, in miglioramento del 9% rispetto al 2016 nonostante gli esborsi derivanti dall’acquisizione di Daylight Solutions e delle ulteriori quote di Avio, nonché dal pagamento dei dividendi. Confermata la proposta, sottoposta all’assemblea degli azionisti, di distribuire un dividendo pari a 14 centesimi per azione a valere sull’utile dell’esercizio 2017, al lordo delle eventuali ritenute di legge.

L’OUTLOOK PER IL 2018

Per il 2018 Leonardo prevede la crescita degli ordini grazie alla finalizzazione di importanti ordini export e alla crescita degli Elicotteri, “supportata dai primi effetti dell’azione commerciale avviata in via prioritaria dal nuovo management”. Per i ricavi si prevede sostanziale stabilità rispetto al 2017 mentre dovrebbe ridursi l’Focf in linea con quanto già descritto: “il profilo finanziario del contratto EFA Kuwait – caratterizzato da importanti assorbimenti di cassa associati al ramp up delle produzioni in vista delle consegne previste nei prossimi anni a fronte degli anticipi incassati nel 2016 e 2017 – oltre che il progressivo assorbimento di anticipi da clienti su altri contratti. A tali fattori vanno aggiunti maggiori investimenti, funzionali a sostenere e perseguire la crescita attesa, nonché le performance della divisione Aerostrutture, che incidono negativamente sul profilo di cassa del Gruppo”.

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