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Ecco cosa faranno i nuovi droni di Boeing

Vale 805 milioni di dollari il contratto che Boeing si è aggiudicata per fornire alla Marina americana l’Mq-25, il primo drone per il rifornimento aereo. Il programma potrebbe arrivare a 13 miliardi, e rappresenta per il costruttore un’importante commessa militare dopo le sconfitte subite per il Joint Strike Fighter e per il bombardiere a lungo raggio. Tra l’altro, tra poche settimane potrebbe essere svelato il vincitore di un’altra maxi commessa, quella per i futuri addestratori dell’Aeronautica. Tra gli assi Boeing-Saab e Lockheed Martin-KAI, c’è anche l’italiana Leonardo, che con la controllata DRS offre il T-100, versione per il mercato americano dell’M-346 già impiegato da Israele, Italia, Polonia e Singapore.

I NUMERI E GLI OBIETTIVI DEL PROGRAMMA

Secondo le stime della US Navy, riportate dal capo delle acquisizioni James Guerts, l’intero programma MQ-25 potrebbe valere circa 13 miliardi di dollari, per una flotta attesa di 72 velivoli. Il contratto siglato ieri copre infatti la progettazione, lo sviluppo, la costruzione, la fase dei test e la consegna dei primi quattro velivoli, che dovrebbe acquisire la capacità operativa iniziale del 2024. Si tratta del primo velivolo senza pilota che si occuperà del rifornimento in volo per gli assetti impiegati sulle portaerei americane. In particolare, gli MQ-25 “Stingray” sono pensati per estendere le capacità di velivoli da combattimento come gli F/A-18 Super Hornet e gli F-35 nella variante C (quella per le portaerei). Tra l’altro, i nuovi droni permetteranno di liberare i Super Hornet che attualmente svolgono il ruolo di tanker.

UN DRONE TANKER

Come notato dal sito specializzato DefenseNews, la Marina americana era da anni a lavoro per sviluppare sistemi a pilotaggio remoto da impiegare sulle proprie portaerei. Nel 2010, la Forza armata aveva lanciato una richiesta di informazioni nell’ambito del programma Uclass (Unmanned Carrier-Launched Airborne Surveillance and Strike), immaginando un futuro drone da impiegare per sorveglianza e combattimento. Tre anni dopo, quattro contratti da 15 milioni di dollari erano stati assegnati ai maggiori contractor nazionali (Lockheed Martin, Boeing, General Atomics e Northrop Grumman) per uno studio preliminare. Poi, nel 2016, dopo diversi ritardi e in seguito a un accesso dibattito sui costi del programma e sui requisiti del drone, la Marina ha deciso di convertire l’Uclass in Cbars (Carrier-Based Aerial-Refueling System), puntando tutto sulle capacità di rifornimento al fine di raddoppiare il range dei velivoli su portaerei. “Credo che guarderemo indietro a questi giorni e riconosceremo che è stato un evento storico”, ha commentato l’ammiraglio John Richardson, chief delle operazioni navali.

LA COMPETIZIONE

La proposta di Boeing era data per favorita insieme a quella di General Atomics. In leggero svantaggio era invece data l’offerta di Lockheed Martin, che proponeva un velivolo ad ala volante (privo di fusoliera definita) che per gli esperti aveva poche possibilità di vittoria soprattutto dopo che Northrop Grumman, che proponeva anch’essa l’ala volante, si era ritirata lo scorso anno, sintomo forse di una minore coincidenza con i requisiti della Marina.

VERSO LA GARA T-X

Per Boeing, che realizzerà i velivoli negli stabilimenti di St. Louis, in Missouri, la vittoria della gara rappresenta una buona notizia soprattutto per la divisione Phantom Works, specializzata in progetti di ricerca avanzata per armamenti. La maxi commessa fa seguito infatti alle pesanti sconfitte nelle gare per il Joint Strike Fighter (vinta dall’F-35 di Lockheed Martin) e per il Long-Range Strike Bomber (vinta dal B-21 Rider di Northrop Grumman). Il tutto, in attesa che l’Aeronautica americana sveli a breve il vincitore di un altra maxi commessa, quella per i futuri addestratori (T-X). La richiesta è di 350 velivoli per un programma che potrebbe valere 16 miliardi di dollari. Di fronte alle proposte di Boeing-Saab e Lockheed Martin-KAI, c’è anche quella dell’italiana Leonardo, la cui controllata Drs (primo contraente con Honeywell e Cae Usa) offre il T-100, basato sull’M-346, riconosciuto tra i migliori addestratori al mondo.

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