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L’Aeronautica del futuro punta sulla blockchain

logistica

Logistica, formazione del personale e manutenzione a distanza degli assetti. Le applicazioni della tecnologia blockchain sono innumerevoli, anche per l’Aeronautica militare, che da tempo ha colto le opportunità della rivoluzione digitale. Come Pubblica amministrazione complessa, la Forza armata, oggi guidata dal generale Alberto Rosso, ha accettato la sfida, tracciando una strada improntata alla collaborazione con il mondo della ricerca e dell’industria. Tutto questo è emerso oggi alla Casa dell’Aviatore, a Roma, nel corso del workshop organizzato dal Comando logistico, diretto dal generale Giovanni Fantuzzi, con l’obiettivo di sviscerare segreti e ambizioni della blockchain.

“È FONDAMENTALE ANTICIPARE IL CAMBIAMENTO”

“L’Aeronautica militare – ha spiegato il generale Rosso aprendo i lavori – è da sempre la Forza armata naturalmente più portata all’innovazione”. Da anni, l’Arma azzurra ha fatto sua una consapevolezza: “la necessità di anticipare, comprendere e, nei limiti del possibile, guidare il cambiamento”. Il tutto, nel bel mezzo di un “cambio di paradigma completo”, ha rimarcato Rosso. “Se in passato era la tecnologia militare l’elemento trainante per lo sviluppo tecnologico anche nel mondo civile, oggi è il settore civile, soprattutto informatico, a guidare, con la Difesa che segue e si adatta alle novità”. Ciò presuppone un dialogo costante e costruttivo con il settore privato, con il mondo della ricerca e dell’industria, non a caso cifra stilistica del progetto “Logistica 4.0 per l’AM” lanciato a giugno del 2017 dalla Forza armata, poi proseguito nell’Airathon dello scorso giugno (il primo hackathon in campo aeronautico) e ulteriormente confermato nel workshop alla Casa dell’Aviatore, che ha visto anche la presenza del presidente della commissione Difesa della Camera Gianluca Rizzo.

L’ATTENZIONE AL DUAL USE

Una collaborazione, quella tra istituzioni, aziende e università, divenuta essenziale soprattutto in virtù delle ristrettezze di bilancio, che impongono la necessità di unire le forze. “Bisogna valorizzare le soluzioni che permettono applicazioni trasversali e, se possibile, di uso duale”, ha notato Rosso. Non si tratta di un’affermazione “politica”, ma di “un dovere morale per cercare di risparmiare”, derivante “dalla carenza di risorse e dalla necessità di condividere soluzioni”. In tal senso, “la blockchain incarna perfettamente questa esigenza”, con effetti rivoluzionari sia per il mondo civile, sia per quello militare. D’altra parte, le applicazioni di tale tecnologia sono quasi infinite, visto che riguardano la condivisione (crittografata), la gestione e la registrazione di grandi moli di informazioni, dati e processi.

IL RUOLO DEL COMANDO LOGISTICO

Per questo, l’Aeronautica ha deciso da tempo di integrare i propri sistemi con la blockchain. “Nel campo della logistica – ha spiegato il comandante del Comando Logistico Giovanni Fantuzzi, chiudendo il convengo – abbiamo fatto parlare ‘Silef’, che è il nostro sistema integrato e informatico di logistica, con blockchain, certificando così attività manutentive che avvenivano in un luogo diverso da quello dove si trovava il manutentore”. Un approccio all’avanguardia, che permette anche di lanciare “la sfida” fuori dei confini nazionali. “Riteniamo – ha evidenziato Fantuzzi – che siamo maturi per confrontarci, sempre da un punto di vista di aumento della nostra competenza, coi nostri partner; mi riferisco ai partner della Nato, soprattutto ai partner dei grossi programmi a cui l’Italia partecipa come Eurofighter e Joint Strike Fighter”.

ASCOLTARE LE GIOVANI MENTI

Ma la blockchain è solo un esempio della rivoluzione digitale in atto. Dalla realtà aumentata all’intelligenza artificiale, passando per l’Internet of Things e la crittografia, le nuove tecnologie stanno già impattando significativamente sulla nostra vita quotidiana. Su tutto questo, un’organizzazione complessa e tecnologicamente avanzata come l’Aeronautica militare deve “avere l’umiltà di ascoltare anche le menti più giovani e portate al cambiamento”, ha ammesso il generale Rosso. Certo, “poi occorre ragionare in termini di evoluzione, e non di rivoluzione, stemperando gli eccessi di entusiasmo con la logica, senza però limitare mai lo studio e il pensiero innovativo”. Proprio questa è stata la strada disegnata dal progetto “Logistica 4.0 per l’AM”, manifestata a Pratica di Mare lo scorso giugno con “Airathon”. Per due giorni, otto team di 15 start up si sono sfidati a colpi di ologrammi, manuali interattivi e algoritmi, il tutto con il supporto di esperti della Forza armata, delle Università e delle industrie di settore come Leonardo e Vitrociset.

IL WORKSHOP ALLA CASA DELL’AVIATORE

Una collaborazione ribadita oggi, nel convegno a cui hanno preso parte esponenti del mondo della ricerca (come il Politecnico di Milano e l’Università di Roma Tor Vergata) e del comparto industriale (tra cui Microsoft Italia e Leonardo). Nel corso delle due tavole rotonde, è stata sviscerata gran parte dei segreti della blockchain e dei suoi ambiti applicativi, dai trasporti alla sicurezza, dalla formazione del personale alla manutenzione predittiva (e a distanza) dei sistemi. In campo militare, tale tecnologia promette di rivoluzionare la protezione dei dati, la resilienza dei sistemi e la logistica, con innumerevoli possibilità di impiego.

I NUMERI DELLA BLOCKCHAIN…

Non è un caso dunque che il valore della blockchain sia previsto in crescita esponenziale nei prossimi decenni. Nel 2016, è emerso dal convegno, gli investimenti in start up impegnate in tale tecnologia ammontava a 1,4 miliardi di dollari. L’anno dopo, il valore di mercato è passato a 5,4 miliardi, mentre si prevede che nel 2030 il business value globale del settore arrivi a toccare i 3mila miliardi. D’altra parte, la blockchain non è solo una tecnologia innovativa, ma un vero e proprio cambio di paradigma. Nato dalla Distributed ledger technology (Dlt) alla base dei bitcoin, il sistema si è presto esteso oltre i confini della finanza, che comunque resta saldamente al comando tra i settori che lo utilizzano (con circa il 50% di utilizzazioni), seguita dalle pubbliche amministrazioni.

…E LE SUE CARATTERISTICHE

In breve, la blockchain permette di costruire un registro distribuito (pubblico o privato) e strutturato come una catena di blocchi che contengono transazioni. Si tratta di una rete digitale di nodi che, attraverso sistemi di algoritmi e regole crittografate, consente di scambiare valore (da qui, l’Internet of value) in modo sicuro e certificato, senza che i dati possano perdersi o essere manomessi. Come ha notato Valeria Portale dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano, gli Stati Uniti trainano il settore in termini di distribuzione geografica dei progetti. Al secondo posto si collocano le potenze asiatiche, Cina e Giappone. Seguono Australia e Regno Unito, mentre l’Italia – ha spiegato l’esperta – con il suo terzo posto a livello europeo “si sta comportando abbastanza bene”. Tra gli ambiti applicativi, il predominio spetta ancora ai pagamenti, ma cresce il “data and document management”, proprio per le garanzie in termini di sicurezza e privacy.

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