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Perché la fatturazione elettronica fa bene alla Pa e alle imprese

Di Vincenzo De Luca

Dallo scorso primo gennaio, come noto, è partito l’obbligo della fatturazione elettronica nei rapporti tra soggetti privati. Si tratta, sicuramente, di un cambiamento epocale nella vita delle nostre imprese che, nelle intenzioni del legislatore, ha un triplice obiettivo. Digitalizzare i processi di certificazione delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi, razionalizzando una serie di adempimenti amministrativi e contabili derivanti da disposizioni normative emanate in un periodo storico in cui si utilizzavano solo documenti analogici, offrire servizi di supporto agli operatori Iva nella fase di liquidazione dell’imposta e di predisposizione delle dichiarazioni. E permettere all’amministrazione finanziaria l’acquisizione dei dati fiscalmente rilevanti di tali operazioni in forma strutturata, certa e immediata, prima dei termini di presentazione della dichiarazione Iva, potenziando, quindi, i processi di analisi del rischio e controllo per intercettare ed arginare frodi od evasioni fiscali.

L’adozione della fatturazione elettronica può comportare, però, anche diversi vantaggi, in termini di semplificazione, sia per le imprese sia per gli intermediari che le assistono quali, ad esempio. L’eliminazione del consumo di carta,  dei costi di archiviazione (sia per gli spazi che per il personale addetto),dei costi di spedizione delle fatture cartacee. Ma anche il taglio delle spese amministrative sia nella fase di registrazione delle fatture attive e passive che nelle successive fasi di pagamento-incasso e la riduzione degli errori di registrazione. Infine l’eliminazione della comunicazione dei dati delle fatture (spesometro) all’Agenzia delle Entrate.

La fatturazione elettronica può essere, quindi, per il nostro sistema un’opportunità da cavalcare e non un rischio da contrastare. Ciò premesso, nel corso del 2018, Confcommercio – al fine di evitare che l’avvio della fatturazione elettronica obbligatoria si potesse tramutare in ulteriori oneri amministrativi a carico delle imprese – ha svolto una costante e proficua attività di collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e con il Mef, proponendo soluzioni e modifiche normative che hanno trovato accoglimento sia nei provvedimenti legislativi emanati dal governo sia nei documenti di prassi e nelle faq emanati dall’amministrazione finanziaria.

Mi riferisco, in particolare, alle disposizioni contenute nel decreto fiscale collegato che hanno semplificato il processo di fatturazione elettronica (l’emissione delle fatture; l’annotazione delle fatture emesse; la registrazione delle fatture di acquisto; la detrazione dell’Iva) e che hanno eliminato le sanzioni in caso di errori, fino al 30 settembre 2019 (in pratica una sorta di “moratoria” per consentire ad imprese ed intermediari di abituarsi, con maggiore tranquillità, all’obbligo della fatturazione elettronica).

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