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Il regime di Maduro sfida l’Ue. Cacciata una delegazione di eurodeputati dal Venezuela

Venezuela

Continuano le contraddizioni del discorso di Nicolás Maduro. Da una parte, il regime chavista insiste nell’avere la completa disposizione per intraprendere la strada del dialogo con l’opposizione, guidata dal presidente ad interim Juan Guaidó. Dall’altra parte, prosegue nelle azioni totalitarie che bloccano questo processo di mediazione.

L’ultimo episodio riguarda direttamente l’Unione europea. Il governo di Maduro ha espulso una missione di deputati del Parlamento europeo che aveva in programma diverse riunioni in Venezuela, tra cui una con il presidente Guaidó. La denuncia è arrivata via Twitter dall’eurodeputato del Partito Popolare, Esteban González Pons.

“Ci stanno cacciando, prima ci hanno fermato […] Ci hanno tolto i passaporti senza spiegazioni. Ora ci conducono direttamente ad un aereo che spero sia diretto a Madrid”, ha raccontato González Pons. All’agenzia Efe, il parlamentare ha detto che “Maduro non vuole che restiamo qua […] il regime ignora tutti i documenti che abbiamo con noi, che certificano che siamo invitati dall’Assemblea nazionale”.

La delegazione espulsa era formata da González Pons, portavoce della delegazione spagnola del Partito Popolare al Parlamento europeo; Esther de Lange, vicepresidente del Gruppo Partito Popolare Europeo e Paulo Rangel, vicepresidente del Gruppo Ppe e tesoriere. Erano presenti anche José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, vice-coordinatore di Affari esteri del Partito Europeo; Gabriel Mato Adrover, vicepresidente della delegazione America centrale e Juan Salafranca, segretario aggiunto del gruppo parlamentare Ppe.

La delegazione ha anticipato che chiederà all’Unione europea e alla Spagna il ritiro dal gruppo di contatto internazionale per il Venezuela e l’aumento dei funzionari del governo di Maduro sanzionati dall’Ue.

Anche il presidente ad interim del Venezuela, Juan Guaidó, ha condannato l’accaduto: “La delegazione di eurodeputati invitata in Venezuela è espulsa da un regime isolato e sempre più irrazionale. È l’usurpatore che aumenta il costo di quello che è un fatto: la transizione. Eserciteremo tutta la pressione necessaria per porre fine all’usurpazione. Continuiamo!”

Per il ministro degli Esteri venezuelano, Jorge Arreaza, gli europarlamentari non sono stati fatti entrare perché fanno parte di un progetto di cospirazione nel Paese: “Per via diplomatica ufficiale, le autorità venezuelane sono state informate alcuni giorni fa dell’arrivo di un gruppo di parlamentari europei che intendevano visitare il paese a scopo di cospirazione, il che è inaccettabile. Sono stati raccomandati di evitare provocazioni”.

Secondo González Pons, “per il Parlamento europeo l’espulsione è un’offesa, un’umiliazione. […] Soprattutto perché comporta la chiusura di una porta e una finestra a tutti i venezuelani. I dittatori, i tiranni, quando vogliono maltrattare il Paese spengono la luce e chiudono la porta perché nessuno possa vedere quello che accade. […] Maduro sta dando un nuovo passo per trasformare il Venezuela nella Corea del Nord”.

 

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