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Avio si prepara al futuro. Bilancio da record in vista dei nuovi vettori europei

Ricavi a +13%, utile netto che sfiora i 26 milioni e portafoglio ordini di 877 milioni. Sono solo alcuni dei dati del bilancio 2018 di Avio, l’azienda di Colleferro guidata da Giulio Ranzo e specializzata in lanciatori spaziali. I numeri sono stati approvati dal consiglio di amministrazione, con tanto di proposta di un dividendo complessivo di 11,5 milioni di euro su cui delibererà l’assemblea di fine aprile.

LE PAROLE DI RANZO

“Il 2018, in crescita a doppia cifra per il terzo anno consecutivo, è stato un anno determinante per la storia della nostra azienda”, ha spiegato l’amministratore delegato. “Dinamiche di mercato, tecnologia, investimenti e una robusta posizione finanziaria – ha aggiunto – ci permettono di guardare con fiducia ai prossimi quattro / cinque anni nei quali mettere a frutto le notevoli opportunità di miglioramento della nostra competitività”. D’altra parte, lo scorso anno ha fatto registrare successi importanti, con sei voli per Ariane 5 e due per il gioiello made in Italy, Vega, che ha realizzato il tredicesimo lancio consecutivo (a partire dal volo inaugurale del 2012), consolidando il proprio record mondiale di affidabilità.

I NUMERI DEL BILANCIO

Eppure, lo sguardo è già puntato sulla nuova generazione dei lanciatori europei. Difatti, a trainare i ricavi (saliti a 388,7 milioni, +13% rispetto all’anno precedente e ben oltre quanto previsto dalla guidance) sono stati gli avanzamenti del Vega C e alle attività di sviluppo del nuovo motore P120C, destinato a spingere i nuovi vettori continentali. Per quanto riguarda la redditività dell’azienda (che è quotata al segmento Star di Borsa italiana), l’Ebitda si è attestato a 42,6 milioni, con una crescita dell’8% rispetto all’esercizio precedente, “principalmente grazie alla riduzione dei costi non ricorrenti come previsto dalla Guidance per il 2018 e al miglior assorbimento dei costi fissi in relazione ai maggiori volumi di attività”, spiega Avio in una nota.

L’UTILE NETTO A +18%

Sale dunque l’utile netto, pari a 25,8 milioni (+18% rispetto ai 21,8 milioni del 2017), che beneficia anche della significativa riduzione degli oneri finanziari (0,7 milioni di Euro rispetto a 3,6 milioni del 2017) derivante dalla nuova struttura di debito del Gruppo i cui benefici economici si sono “pienamente materializzati” nel 2018. Il portafoglio ordini cresce fino a 877 milioni, anch’esso superiore alle indicazioni di guidance che lo volevano tra 700 e 775 milioni, “beneficiando dell’anticipo di alcuni contratti inizialmente previsti per il 2019”. In particolare, tra i principali ordini si evidenzia il contratto firmato a febbraio e relativo al “batch PC” per la fornitura dei propulsori a solido per gli ultimi dieci lanciatori Ariane 5, gli ultimi prima dell’avvicendamento con il nuovo lanciatore Ariane 6.

VERSO L’ASSEMBLEA DI APRILE

Migliora la Posizione finanziaria netta, pari a +49,1 milioni rispetto ai 41,7 del 2017. Su questo ha pesato soprattutto l’apporto di cassa conseguente al miglioramento della performance operativa, al contributo dei crediti di imposta per attività di Ricerca e Sviluppo e a una gestione ottimizzata delle spese capitalizzate. Tra l’altro, dopo il pagamento dei dividendi nel mese di maggio 2018 nella misura 0,38 euro ad azione (circa 10 milioni di euro complessivi), il cda ha deciso di proporre all’assemblea di fine aprile la distribuzione di un dividendo pari a 11,5 milioni: 0,44 euro ad azione.

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