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Biennale 2019, tra provocazioni, politica e arte

Di Alessia Amore

Conto alla rovescia per la 58esima Esposizione internazionale d’arte di Venezia. Già il titolo di questa edizione è una provocazione “May you Live in Interesting Times”. L’antico detto cinese, usato anche dai Kennedy, per dire che i tempi difficili sono i tempi della creatività. La rassegna è curata quest’anno da Ralph Rugoff, già direttore artistico di una edizione della Biennale di Lione. Il presidente Paolo Baratta taglierà il traguardo dei venti anni alla presidenza della rassegna.

LE NOVITÀ IN LAGUNA

La nuova edizione non avrà un tema particolare, ma l’obiettivo di far nascere una riflessione profonda partendo proprio dal titolo, che evoca periodi di incertezza, crisi e disordini. …“Interesting Times”, come quelli che stiamo vivendo ora, nei quali, come ricorda Baratta, prevale un eccesso di semplificazione generato da conformismo o da paura. Tempi segnati dal passaggio a una “Quarta rivoluzione” che ci ha condotti a vivere figuratamente in un’infosfera in cui non esiste più una distinzione tra vita reale e off line; in cui c’è un continuo flusso di informazioni e in cui la comunicazione appare disturbata da una polarizzazione della società, nella quale si creano e crescono piccoli grandi gruppi chiusi, anche detti eco chamber o camere dell’eco, in cui ognuno tende a dialogare e a sentire solo notizie che confermano la propria identità, che sono più congeniali o che gratificano di più.

I CONTENUTI DELL’EDIZIONE 58

Ecco la sfida che si pone, dunque, la 58esima Edizione: mettere in discussione le categorie di pensiero esistenti per aprirsi a nuove letture di oggetti e immagini. Un inno a prendere in considerazione l’arte come bussola in grado di orientarci nella complessa e contraddittoria realtà, fatta di forti divisioni, nazionalismi, ma anche di fake news e di una massiva circolazione della disinformazione, come sottolineato da Rugoff. La scelta di esporre nella Mostra Internazionale lavori diversi degli stessi artisti è, difatti, uno sforzo che sottolinea la necessità di considerare punti di vista differenti, anche degli stessi autori, offrendo una sfida all’apertura; ad osservare la realtà da più punti di vista per riuscire ad uscire dal proprio confirmation bias. Si prefigura una Biennale politica e culturale, di comprensione della diversità.

GLI ARTISTI E POCA ITALIA NEI PADIGLIONI

Gli artisti invitati da Rugoff a partecipare alla sua Mostra internazionale sono 79. I Paesi presenti nei Padiglioni nazionali 90. La Kermesse, che si svolgerà tra il Padiglione Centrale, i Giardini e l’Arsenale, prevede una parità di genere tra autori e critici e una serie di leitmotiv. C’è, invece, da riflettere sul numero degli artisti italiani coinvolti. Solo due: Ludovica Carbotta e Lara Favaretto. Un dato destinato a far discutere e riflettere.

NELLA BIENNALE 2018 L’ESORDIO DELLA SANTA SEDE 

Un elemento di novità della passata edizione dell’Esposizione internazionale d’arte di Venezia è stato sicuramente l’esordio del Padiglione della Santa Sede. Lo sforzo del Vaticano è stato quello di compiere ricerche sul progetto di dieci cappelle contemporanee, create da altrettanti architetti nei giardini dell’isola di San Giorgio. Una iniziativa che ha incuriosito visitatori e addetti ai lavori.

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