La Georgia fa sul serio contro la Russia. Dopo il blocco turistico che costerà circa 710 milioni di dollari (per la perdita di un milione di turisti), il rappresentante georgiano ha presentato una risoluzione di condanna contro Mosca alla commissione per gli affari politici e la sicurezza dell’Assemblea parlamentare dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce).
La proposta è stata adottata dalla commissione e va contro le azioni della Russia nei territori separatisti Abkhazia e Ossezia del sud, che sono stati invitati a non riconoscerne l’indipendenza, in rispetto delle norme del diritto internazionale.
Secondo il sito russo Sputnik, il rappresentante della Georgia, Sophie Katsarava, avrebbe denunciato la critica situazione dei diritti umani e relativa alla sicurezza in questi territori “occupati” grazie all’iniziativa russa.
Come ricorda l’agenzia Nova, Ossezia del Sud e Abkhazia sono territori internazionalmente riconosciuti come parte della Georgia, ma “de facto” sono indipendenti. L’Ossezia del Sud, per esempio, si è autoproclamata indipendente dalla Georgia il 28 novembre 1991, mentre la Repubblica dell’Abkhazia l’ha fatto il 23 luglio del 1992. Le iniziative separatiste non sono state riconosciute dalla Georgia né da gran parte della comunità internazionale. Invece la Russia non solo le ha riconosciute, ma ha sottoscritto accordi militari, commerciali e di difesa.
