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Nuove tensioni a Hong Kong. Perché deve essere priorità, anche per il G7

Continuano le tensioni a Hong Kong. La dodicesima settimana consecutiva di proteste è segnata, ancora una volta, da scontri tra la polizia e i gruppi di manifestanti più radicali. Dopo l’apparente tranquillità delle ultime due proteste, questa mattina le forze dell’ordine hanno usato gas lacrimogeni per disperdere una nuova manifestazione contro le autorità del territorio semi-autonomo cinese. Oggi lo scenario delle rivolte è stato il distretto industriale di Kwun Tong, nella parte orientale della penisola di Kowloon. La polizia non aveva fatto uso di gas lacrimogeni da dieci giorni.

La situazione a Hong Kong acquisisce sempre di più una dimensione globale. Poche ore fa, il Canada ha vietato al suo personale diplomatico nell’isola di recarsi a Pechino. “Attualmente, il personale impegnato localmente non intraprenderà viaggi di lavoro ufficiali al di fuori di Hong Kong – si legge in una nota del consolato canadese a Hong Kong -. È stato segnalato un aumento dello screening dei dispositivi digitali dei viaggiatori ai valichi di frontiera tra la Cina continentale e Hong Kong”. Quest’ultima limitazione aumenta le tensioni tra Cina e Canada, iniziate con l’arresto a Vancouver della direttrice finanziaria di Huawei, Meng Wanzhou, e poi l’arresto in Cina di due cittadini canadesi, Michael Kovrig e Michael Spavor.

LA MISSIONE DEL G7

Dossier che probabilmente saranno affrontati dai leader mondali al G7 che comincia oggi a Biarritz. Secondo The South China Morning Post, la crisi a Hong Kong avrà un peso notevole nelle conversazioni del vertice: “I leader democratici potrebbero spingere per una linea più forte sulle proteste in corso, mentre Donald Trump cercherà il supporto per la sua azione contro il gigante tecnologico cinese Huawei. È probabile che molti punti chiave all’ordine del giorno riguardino la crescente influenza economica di Pechino e il suo impatto politico nel mondo”.

Il sito ricorda che, sebbene Donald Trump abbia inviato segnali contrastanti sulla situazione a Hong Kong (all’inizio di questa settimana il presidente degli Stati Uniti ha avvertito che “un’altra piazza Tienanmen” renderebbe molto difficile raggiungere un accordo commerciale con la Cina), il presidente americano è stato riluttante a spingere per un risposta coordinata dall’America e dai suoi alleati. “Gli analisti ritengono che gli altri membri del gruppo – Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania, Canada e Giappone – possano unirsi per inviare un messaggio più forte su come la Cina ha gestito i disordini nell’ex colonia britannica”, si legge su The South China Morning Post.

Per John Kirton, direttore del Gruppo di ricerca G7, Hong Kong sarà un altro tema di contesa al vertice: “Il G7 è stato creato e portato avanti con la missione principale distintiva di promuovere a livello globale la democrazia aperta e i diritti umani in modo che le manifestazioni di Hong Kong e la reazione (della Cina) colpiscano il cuore della sua missione e identità”.

I MEDIA CINESI SULLE PROTESTE

Il China Daily, quotidiano statale in versione inglese, sottolinea le dinamiche violente delle proteste, che le autorità cinesi hanno qualificato come “azioni terroristiche”, con immagini che includono bandiera americane – per sostenere le tesi di una presunta ingerenza degli Stati Uniti nelle rivolte – e le conseguenze economiche della crisi a Hong Kong.

Il South China Morning Post, quotidiano in inglese di Alibaba, mantiene una posizione equilibrata sul conflitto. Ha pubblicato storie di manifestanti e l’assurdità di sventolare l’antica bandiera coloniale, com’è accaduto durante l’assalto al Parlamento locale.

I TATUAGGI, NUOVO SIMBOLO 

Nel frattempo, nel cuore delle proteste nascono nuovi simboli. Così come durante le Rivolte degli Ombrelli del 2014, questa volta molti manifestanti si stanno tatuando fiori, maschera di gas e, appunto, ombrelli. Una ragazza che si è tatuata un fiore bauhinia – simbolo di Hong Kong, ma senza le cinque stelle del Partito Comunista Cinese – ha raccontato all’agenzia France-Presse, che con questo disegno vuole ricordare per sempre che quest’anno ha lottato per la sua libertà. I negozi di tatuaggi della città hanno registrato un aumento significativo di richieste, tra cui i caratteri cinese con le “Hong Kong” e “Coraggio”.

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