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Tutti in piazza. Da Parigi a Hong Kong lo scontento anima le proteste

Caldo weekend di proteste. Notizie di scontri tra polizia e manifestanti arrivano da diversi luoghi del pianeta.

Sedicesimo fine settimana di proteste a Hong Kong, dove gli agenti delle forze dell’ordine hanno usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per contenere la protesta a Tuen Mun, a nord-ovest di Hong Kong. Secondo il sito Hong Kong Free Press, sono stati lanciate anche due molotov da parte di un gruppo di manifestanti. Nei pressi della stazione è stata bruciata una bandiera cinese ed eretta una barricata. Spray al peperoncino e proiettili di gomma sono stati usati dalla polizia per riprendere il controllo della situazione.

Intanto, un gruppo di manifestanti sostenitori di Pechino, guidati dal deputato Junius Ho, ha cominciato a smantellare i cosiddetti Lennon Wall, i muri della protesta, che in questi mesi si sono moltiplicati a Hong Kong. Decine di attivisti hanno ripulito i muri ricoperti di post-it e messaggi. Le loro richieste: più democrazia e meno ingerenza cinese negli affari dell’isola.

Il RITORNO DEI GILET GIALLI

E a Parigi è di nuovo tensione. La polizia francese ha cercato di gestire con gas lacrimogeno l’infiltrazione di black bloc al corteo organizzato a favore del clima nel giardino del Luxembourg. Le forze dell’ordine hanno denunciato atti di violenza e invitato i manifestati ad emarginare chi minaccia lo svolgimento pacifico della protesta.

Si calcola che 106 persone sono state fermate dalla polizia nella capitale di Francia. Le proteste di oggi però non riguardavano solo il clima. Dopo settimane di assenza, i gilet gialli sono tornati in piazza, nonostante il divieto di protesta nelle vicinanze degli Champs-Elysees, in concomitanza con la Giornata del Patrimonio. Nella protesta contro la riforma delle pensioni del governo di Emmanuel Macron sono state sequestrate pietre, mazze e altri oggetti contundenti.

I FEMMINICIDI IN SPAGNA

In Spagna, invece, non è la crisi politica a smuovere le masse in piazza. L’iniziativa “Notte Viola” contro la violenza contro le donne e i femminicidi cerca di fare pressione contro l’inerzia della politica sul fenomeno. Nel 2019 si sono registrati 42 omicidi di donne, uccise dai compagni o ex compagni, per cui sono state organizzate proteste a Madrid e in altre città spagnole.

I DIVIETI IN KAZAKISTAN

Infine, c’è il Kazakistan, dove le autorità hanno arrestato alcune persone per avere partecipato a manifestazioni non autorizzate. Le proteste sono iniziate nelle città di Nur-Sultan e Almaty, organizzate dagli attivisti dell’opposizione Movimento per la scelta democratica, una formazione legata all’ex banchiere Mukhtar Ablyazov, da anni in esilio in Francia. L’uomo è ricercato in Kazakhstan, Russia e Ucraina con l’accusa di appropriazione indebita di 5 miliardi di dollari. La Procura kazaka ha avvertito i cittadini che, qualora aderissero a manifestazioni senza permesso, rischiano il carcere.

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