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Sfide e capacità di Sir Keir Starmer, l’erede di Corbyn alla guida dei laburisti

Di Giulio Ucciero

Nella giornata di sabato 4 aprile 2020 l’avvocato e deputato Sir Keir Starmer è stato eletto nuovo leader del Partito Laburista. Con il 56,2% l’ex segretario ombra per la Brexit ha vinto al primo turno, affermandosi su Rebecca Long-Bailey, candidata più radicale e vicina all’uscente Jeremy Corbyn. Angela Rayner, forte esponente dell’ala di centro-sinistra del partito, sarà la sua vice.

In un momento non facile, vista la diffusione del Covid-19 nel Regno Unito, il nuovo leader vuole restaurare la fiducia degli elettori. Come sostiene The Guardian, la linea moderata di Starmer ha conquistato molte preferenze, promettendo come prima sfida la riunificazione del partito dopo le due gravi sconfitte alle elezioni e cinque anni di guida corbyniana forse troppo spinta a sinistra. In un lungo e apprezzato discorso, riferisce Politico, Sir Keir si prepara al dialogo con l’attuale esecutivo tories: in tempi di crisi il nuovo corso del Labour party inizierà con uno spirito costruttivo al fianco del governo di Boris Johnson. Le differenze con Corbyn sono quindi evidenti.

BACKGROUND DEL LEADER LABOUR 

Come si legge sul sito della BBC, che ha preparato delle schede dei candidati in occasione dell’elezione del nuovo leader dei Labour, Starmer è figlio della working class britannica: nato nel 1962 a Southwark, Londra, da madre infermiera e padre attrezzista, studiò legge alla University of Leeds, laureandosi nel 1985.

Sir Keir Starmer si è poi specializzato in tutela dei diritti umani ad Oxford, diventando avvocato nel 1986. Si è battuto a lungo per l’abolizione della pena di morte nei Caraibi e in Africa ed è stato poi scelto come consigliere per i diritti umani del Northern Ireland Policing Board. È stato anche a capo del Crown Prosecution Service (la Procura generale di Inghilterra). Per la sua devozione alla legge e alla giustizia, nel 2008 è stato insignito cavaliere.

INGRESSO IN PARLAMENTO 

Nel 2015 viene eletto in Parlamento, ottenendo una larga maggioranza di voti nella sua circoscrizione. Supporta Andy Burnham – ora sindaco di Manchester – come nuovo leader del Labour party, senza fortuna. Jeremy Corbyn, forte della sua vittoria interna al partito, lo nomina ministro ombra del Home Office. Posizione che Starmer abbandona un anno dopo a causa di attriti interni.

Il nuovo volto del Labour viene scelto come ministro ombra l’anno successivo, con la posizione di shadow secretary della Brexit. La questione dell’addio del Regno Unito dall’Unione europea ha occupato gran parte del suo sforzo parlamentare. Fiero sostenitore del remain, si è concentrato sulla necessità di trasparenza chiesta al governo durante la fase di uscita: ha fatto costantemente pressioni sull’allora premier Theresa May affinché i piani della Brexit venissero resi pubblici.

A lungo promotore di un secondo referendum, dopo la straripante vittoria di Boris Johnson alle urne ha dovuto accettare l’addio all’Ue, senza però rassegnarsi all’idea di lottare per un accordo commerciale con l’Europa che garantisca protezione per i diritti dei lavoratori, l’ambiente e la salvaguardia dei consumatori.

NUOVO CORSO 

Un volto piuttosto nuovo nella politica britannica è forse quello che serviva per rinvigorire l’abbattuto elettorato progressista. Come riporta il Daily Mail, attendendo le prime mosse del nuovo leader, si leggono già parole incoraggianti in questo senso: si definisce una persona “incapace di guardare oltre quando vede qualcosa di sbagliato”; mentre riguardo alle accuse di antisemitismo mosse al partito durante l’era Corbyn, promette di sradicare “questo veleno fino alle sue radici”.

Gli opinionisti oltremanica sollevano però diversi dubbi, come sostiene l’Independent. Infatti, il baronetto della working class si pone in forte antitesi con il suo predecessore, ma la sua ascesa incomincia in un periodo critico su più fronti: con la diffusione della pandemia di Covid-19 nel Paese e un Labour spaccato in più fazioni, Sir Keir Starmer riuscirà a riunificare l’anima della seconda forza politica britannica e detronizzare BoJo?

(Affari Internazionali)

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