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Chi è (e cosa ha fatto) Zheng Yanxiong, lo sceriffo di Pechino a Hong Kong

Per capire Zheng Yanxiong, nuovo capo dell’ufficio governativo centrale per la protezione della sicurezza nazionale a Hong Kong inviato dalla Cina, è necessario conoscere un villaggio del Guangdong che si chiama Wukan.

Lì, nel 2011, una lite per la gestione delle terre è degenerata in proteste poi represse da parte del governo di Pechino. Quando la situazione è arrivata al limite, il Partito Comunista cinese (Pcc) ha incaricato proprio Zheng per contenere la ribellione e porre fine al caso. Nei mesi successivi, centinaia di poliziotti antisommossa  hanno tenuto sotto controllo le proteste, eseguendo arresti di massa e schiacciando qualsiasi aspirazione autonomista democratica di Wukan.

Questo successo di Zheng, come sottolinea il sito dell’emittente britannica Bbc, ha contribuito all’avanzamento di carriera e alla sua buona reputazione nel Paritot comunista cinese del Guangdong, dove siede come membro del Comitato permanente.

Non è un caso, dunque, se ora sarà lui il responsabile della neo-nata agenzia di sicurezza a Hong Kong, che applicherà le nuove normative legali. Il suo ruolo è previsto nella tanto contestata legge sulla sicurezza nazionale entrata in vigore lo scorso 1° luglio. Come riferisce l’agenzia statale Xinhua, nel giro di nomine ad hoc il governo ha eletto Eric Chan, già direttore del dipartimento Immigrazione, segretario generale del Comitato per la sicurezza nazionale di Hong Kong.

Secondo il sito The South China Morning Post, durante le proteste del 2011 Zheng ha criticato molto i media stranieri, dicendo che “saranno felici solo quando la nostra contea socialista cadrà a pezzi”. Oggi il suo arrivo a Hong Kong ha monopolizzato le ricerche internet del “Porto Profumato”. Su Google Trends il suo nome svetta di gran lunga in cima alla classifica, segno che la nuova nomina suscita grande curiosità, o meglio preoccupazione fra gli abitanti del porto.

Pechino ha spiegato che la nomina di Zheng Yanxiong ha come obiettivo la protezione della sicurezza nazionale. La direzione dell’ente che rappresenta alla Cina a Hong Kong andrà a Luo Huning, e servirà per aiutare il Comitato nell’attuazione della nuova legge.

Questa stabilisce condanne fino all’ergastolo per reati di secessione e ribellione contro il potere statale, attività terroristiche e collusione con forze straniere. E prevede l’istituzione di un comitato, presieduto dal capo esecutivo di Hong Kong, che risponde direttamente al governo centrale di Pechino per quanto riguarda i temi della sicurezza.

Questo comitato ha il compito di analizzare e valutare gli sviluppi in relazione alla salvaguardia, l’elaborazione di piani e la formulazione di politiche per la sicurezza, e nessuna delle sue decisioni potrà essere contestata in un tribunale. Il comitato lavorerà insieme alle “unità dedicate” della polizia e del dipartimento di Giustizia locale.

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