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Aiuti della Cina al Venezuela. Gli Stati Uniti fanno sul serio. Ecco come

Nuovi guai per il regime venezuelano. Mentre il governo di Nicolás Maduro è alle prese con la gestione della pandemia da Covid-19, e una mancanza storica di riserve di carburante. Il governo degli Stati Uniti è riuscito ad intercettare quattro petroliere, battenti bandiera iraniana, che cercavano di raggiungere il Paese sudamericano, violando le sanzioni internazionali.

Il quotidiano americano Wall Street Journal, sostiene che un uomo d’affari iraniano affiliato al Corpo delle Guardie rivoluzionarie, l’unità militare d’élite iraniana classificata organizzazione terroristica da Washington, aveva organizzato la consegna di un carico di benzina attraverso una rete di società per aggirare le sanzioni americane contro il regime venezuelano. Tuttavia, le quattro navi sono state sequestrate in navigazione e ora sono dirette a Houston.

E non solo. Le sanzioni imposte dal governo degli Stati Uniti contro il regime di Maduro stanno generando problemi anche sul fronte cinese. Secondo un’esclusiva pubblicata ieri dall’agenzia di notizie Reuters, un’impresa congiunta di Cina e Venezuela è fallita in seguito ai divieti imposti da Washington, provocando la perdita di tre petroliere da parte del governo bolivariano.

PetroChina Co Ltd, che era stata socia della statale petrolifera venezuelana Petróleos de Venezuela nell’impresa congiunta CV Shipping Pte Ltd, con sede a Singapore, ha preso il controllo di tre navi petrolifere tra il mese di gennaio e febbraio, da quando si legge in alcuni documenti visionati da Reuters.

“L’operazione è avvenuta dopo che le sanzioni degli Stati Uniti a Pdvsa hanno lasciato le navi senza assicurazione – si legge nell’agenzia -, il che ha provocato la perdita di milioni di dollari per Cv Shipping portando a PetroChina a dichiarare il fallimento”. La perdita di tre petroliere di Pdvsa si produce in un momento in cui il regime venezuelano dipende totalmente dalla flotta interna: “Washington sta intensificando la campagna di pressione per l’uscita di Maduro dal potere, sanzionando le navi di terzi che trasportano petrolio al Paese membro dell’Opec”.

Pdvsa è riuscita a “salvare” una quarta nave, chiamata Ayacucho, ma secondo il report dell’agenzia “un fabbricante di vetri americani, che cerca di incassare 500 milioni di dollari per l’espropriazione di due fabbriche in Venezuela nel 2010, ha presentato una denuncia in un tribunale di Singapore chiedendo questa nave”.

La Cina, che dal 2008 ha sostenuto il progetto politico ed economico del presidente Hugo Chávez (e successivamente Nicolás Maduro), ora comincia a prendere le distanze. “L’obiettivo di questa impresa congiunta (tra Cina e Venezuela) è finito irrimediabilmente”, ha scritto Xia Hongwei, manager di PetroChina, in una lettera datata il 17 settembre del 2019 e diretta alla direzione di Pdvsa.

Le sanzioni americane su Maduro hanno scatenato una serie di problemi a Pdvsa. “L’impresa di assicurazioni Standard Club, con sede alle Bermuda, ha revocato l’assicurazione di protezione e indennizzo (P&I) per le quattro navi a maggio del 2019, secondo dimostrano le lettere incluse nei registri giudiziari”, scrive Reuters. La motivazione sarebbe evitare rischi di essere esposti a punizioni da parte delle autorità statunitensi per contribuire o avere rapporti – anche indiretti – con il regime venezuelano.

E la legge di Singapore impone un’assicurazione P&I per potere navigare, per cui con questa mancanza le navi non possono operare, secondo la spiegazione di un avvocato di PetroChina. In più, i conti bancari di Cv Shipping sono stati bloccati e molti amministratori delle navi hanno anticipato che cancelleranno a breve i contratti di gestione. Cv Shipping aveva registrato profitti di circa 14 milioni di dollari tra il 2013 e il 2014, ma in questo momento si trova a perdere 500.000 dollari al mese, perché deve comunque pagare le spese e il carburante, anche se le navi non sono operative.

Per fermare le perdite, a giugno del 2019 PetroChina ha proposto chiudere l’impresa CV Shipping e dividere le quattro navi, ma alla fine non è stato trovato un accordo con Pdvsa e si è dovuta accelerare la liquidazione, una misura autorizzata velocemente dal tribunale di Singapore.

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