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Missili iraniani in Venezuela? La denuncia del presidente colombiano

I rapporti tra Venezuela e Iran potrebbero andare oltre accordi bilaterali in materia commerciale ed energetica; gli scambi tra i due Paesi alleati rischiano di mettere a repentaglio la sicurezza dell’intera regione. A denunciare il pericolo è il presidente della Colombia, Ivan Duque.

In un’intervista al quotidiano El Tiempo, il capo dello Stato colombiano ha dichiarato di avere informazioni dell’intelligence internazionale sui negoziati del regime di Nicolás Maduro per acquistare dall’Iran diversi missili a medio e lungo raggio. “Ci sono membri della guardia venezuelana – ha aggiunto Duque – che stanno triangolando armamenti provenienti da altri Paesi, soprattutto da Russia e Bielorussia”.

Una “transazione” molto rischiosa, che avverrebbe proprio in un momento di alta tensione con gli Stati Uniti. Come riportato dal quotidiano The Wall Street Journal, le autorità americane hanno sequestrato quattro navi che trasportavano carburante diretto in Venezuela. Due sono partite da Capo Verde, dove è in arresto il presunto prestanome di Maduro, Alex Saab – che presta sarà estradato negli Usa – e altre due navi invece sono state individuate nelle acque territoriali dell’Oman. Le imbarcazioni facevano parte di una flotta di petroliere battenti bandiera iraniana.

La decisione di sequestrare le navi dirette in Venezuela ha come obiettivo bloccare i traffici di beni e denaro che incassa il regime di Maduro. Secondo il Wall Street Journal, i petrolieri sarebbero legati a una rete di società gestita da Giorgios Gialozoglou e da suo figlio Marios, proprietari di una serie di compagnie marittime di base in Grecia. Preoccupa che su un’altra nave invece vi fosse una spedizione di carburante diretta ai ribelli filo-iraniani Houthi.

Teheran ha negato qualsiasi legame, ma successivamente il ministro del Petrolio iraniano ha riconosciuto che le quattro navi trasportavano carburante caricato in Iran, anche se non sono di proprietà iraniana: “Ciononostante gli Stati Uniti hanno dichiarato vittoria […] il combustibile era iraniano ma era stato venduto e già pagato dal Venezuela”.

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