Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Svolta sul Venezuela? Il prestanome di Maduro estradato verso gli Usa

Un tribunale di Capo Verde ha accettato la richiesta di estradizione di Alex Saab, il presunto uomo delle finanze del regime venezuelano, indagato in Italia per riciclaggio e proprietario di un appartamento a Roma

Ci sono novità sul caso di Alex Saab, presunto prestanome di Nicolás Maduro. L’imprenditore colombiano, definito uomo delle finanze del regime venezuelano, sarà estradato negli Stati Uniti, dopo la decisione del Tribunale di Appello di Barlovento di Capo Verde.

Secondo la rivista colombiana Semana, gli avvocati di Saab presenteranno un ricorso al Tribunale di Giustizia della Comunità Economica di Stati dell’Africa Occidentale per cercare di fermare il processo di estradizione, fino all’udienza principale prevista il 4 febbraio ad Abuja (Nigeria)”.

“La decisione del Tribunale di Appello non stupisce – sostengono i legali di Saab, tra cui l’ex giudice spagnolo di fama internazionale, Baltasar Garzón – e non fa che continuare la serie di decisioni dei tribunali capoverdiani, che si sono rifiutati sistematicamente ad accettare gli argomenti presentati dalla difesa dell’inviato speciale, violando la legge e la Costituzione”. Gli avvocati hanno dichiarato che contesteranno la scelta davanti alla Corte Suprema di Giustizia nel modo più energico possibile.

La difesa di Saab sostiene che l’imputato è malato di cancro e le autorità hanno impedito che sia esaminato da un oncologo. Saab avrebbe perso 26 chili e in 200 giorni sarebbe stato visitato solo da medici non specialisti che l’hanno prescritto farmaci per l’insonnia.

L’imprenditore è detenuto a Capo Verde dal 12 giugno, quando è stato fermato per un mandato d’arresto internazionale emesso dagli Stati Uniti con l’accusa di riciclaggio di denaro, frode e profitto illecito. Faceva uno scalo nel Paese africano perché era diretto in Iran, dove avrebbe dovuto svolgere “una missione speciale umanitaria con la nomina di inviato speciale, con immunità completa secondo il diritto internazionale”, da quanto ha spiegato la difesa. Saab avrebbe dovuto negoziare la consegna di benzina e altri prodotti nell’ambito degli accordi bilaterali per il sostegno dell’industria petrolifera venezuelana.

Il ministero per gli Affari esteri del governo di Maduro sostiene che Saab eseguiva funzioni come “agente del governo bolivariano del Venezuela” per scambi di rifornimenti necessari per gestire la crisi sanitaria. Per l’opposizione venezuelana, invece, l’imprenditore era stato incaricato da Maduro di amministrare le attività di narcotraffico e lo sfruttamento illegale di minerali nel sud del Venezuela.

Saab è nel mirino non solo della giustizia americana. In Italia è indagato per riciclaggio e frode. La moglie, Camilla Fabri, è accusata di frode fiscale e oggi sarebbe rifugiata in Russia. Commessa con uno stipendio di 1800 euro al mese, è finita sotto accusa dal fisco italiano perché aveva intestato a suo nome un appartamento di 5 milioni di euro a via Condotti, con molte opere d’arte di grande valore all’interno.

I soldi investiti in Italia arrivavano dal Regno Unito grazie alle disposizioni di Kinlock Investment, una compagnia diretta dal fidanzato della sorella di Fabri, Lorenzo Antonelli, con un deposito di garanzia di una compagnia di Dubai, collegata al marito Saab (qui l’articolo di Formiche.net).

L’ultimo tentativo di Maduro per salvare Saab dalla giustizia americana è stato nominarlo la scorsa settimana “ambasciatore plenipotenziario del Venezuela in Africa”, anche se è in carcere.

×

Iscriviti alla newsletter