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L’Opec verso la riapertura dei rubinetti. Le ipotesi alla vigilia del meeting

Domani sarà un giorno importante. I Paesi membri dell’organizzazione dovranno decidere se aumentare la produzione di greggio, come risposta ai segnali di ripresa economica globale. Ma restano alcuni dubbi, soprattutto per sauditi e russi

Domani sarà un giorno importante: l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec) deciderà cosa fare sul livello di produzione del greggio, se mantenere la riduzione decisa qualche mese fa, o se aumentare l’offerta.

Molti esperti sostengono che gli indicatori propendono per un aumento. Un accordo in tal senso sarebbe un altro segnale della ripresa economica mondiale in seguito alla pandemia.

Gli analisti interni all’organizzazione credono che il mercato potrebbe assorbire un numero crescente di barili (ad oggi la produzione è di 1,5 milioni di barili al giorno). La riduzione ha funzionato, visto che il prezzo del petrolio è tornato sopra la soglia di 60 dollari al barile. La proposta in discussione, secondo l’agenzia Bloomberg, è di aumentare la produzione di 750.000 barili al giorno.

Tuttavia, il quadro delle dinamiche interne resta lo stesso degli ultimi tempi: l’Arabia Saudita si mantiene cauta, mentre la Russia è ansiosa di alzare l’offerta e aprire i rubinetti.

Molto ottimiste le dichiarazioni del segretario generale dell’Opec, Mohammad Barkindo: “Tanto le prospettive economiche globali, come le prospettive del mercato petrolifero mostrano segnali di miglioramento continuo […] I venti contro l’incertezza che ci hanno sconvolto e hanno fermato il mercato l’anno scorso stanno diminuendo”.

Una visione condivisa dal sultano Al Jaber, direttore esecutivo di Abu Dhabi National Oil Co: “La richiesta di greggio è solida. Alla fine di quest’anno, sarà al di sopra dei livelli precedenti al Covid-19”.

Per l’Australia & New Zealand Banking Group Ltd, il ritmo crescente della ripresa economica mondiale rappresenta “l’opportunità perfetta per l’Opec di aumentare la produzione”.

“Il West Texas Intermediate ha guadagnato lo 0,4% dopo la peggiore serie di perdite da dicembre, grazie alla crescita del Brent – si legge su Bloomberg -. L’opinione diffusa nel gruppo (Opec, ndr) è che il mercato possa assorbire barili extra”.

Tra gli indicatori considerati per prendere una decisione al meeting dell’Opec c’è la riduzione significativa dei contagi Covid-19 negli Stati Uniti. Il numero di casi è al livello più basso degli ultimi quattro mesi. In Asia, la richiesta energetica, in particolare in India, potrebbe raggiungere a breve livelli record.

Per l’economista della Oversea-Chinese Banking Corp, Howie Lee, domani sarà un giorno molto importante. In un’intervista a Bloomberg ha detto però che non crede “che i sauditi cancelleranno completamente i loro tagli aggiuntivi”.

Restano però due incognite, che saranno probabilmente risolte all’incontro: L’aumento della produzione collettivo (cioè, tutti i membri dell’Opec+) di più di 500.000 barili al giorno entrerà in vigore già ad aprile? E l’Arabia Saudita eliminerà il taglio extra di 1 milione di barili al giorno, che ha deciso in modo autonomo?

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