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Colombia e Venezuela ai ferri corti. La denuncia all’Onu

Il governo colombiano inviò una lettera al segretario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite  e al presidente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sostenendo che il regime di Maduro è uno “Stato fallito”, appoggiato da organizzazioni di narcoterroristi che stanno aumentando le tensioni al confine dei due Paesi

Salgono di livello le tensioni nella frontiera tra Colombia e Venezuela. Dopo settimane di accuse e agitazione tra i due Paesi, la Colombia ha deciso di presente alle Nazioni Unite una denuncia formale sulla situazione che si vive al confine.

Il ministro degli Esteri colombiano, Claudia Blum, ha inviato una lettera al segretario-generale António Guterres, e al presidente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Dmitri Medvedev. Nella missiva ha spiegato la situazione e le irregolarità nella regione venezuelana Apure.

“La dittatura venezuelana sostiene i gruppi armati di narco-terrorismo al confine – sostiene Blum. Per questo motivo, avvertiamo le Nazioni Unite che il regime illegittimo sta ancora cercando di distogliere l’attenzione internazionale dal suo rapporto con il traffico di droga e i gruppi terroristici, mentre tutte le prove confermano che si tratta di un regime totalitario che non rispetta alcun quadro giuridico”.

Nella lettera, il governo di Bogotá ha espresso “grande preoccupazione per il collasso istituzionale, economico e sociale in Venezuela e per la crisi politica che ha portato alla distruzione della democrazia, trasformando quel paese in uno stato fallito”. Per Blum, il governo di Nicolás Maduro sostiene “gruppi organizzati di narcoterroristi”, per cui la comunità internazionale deve intervenire.

Il ministro degli Affari esteri venezuelano, Jorge Arreaza, ha risposto così alla lettera colombiana: “Ci prendono per scemi? La realtà è che i loro confini sono incustoditi e i gruppi armati colombiani regnano e curano le rotte della droga”. Ha anche detto che la denuncia di Blum all’Onu è irrispettosa perché nega le conseguenze che soffrono i Paesi vicini per la “guerra eterna” della Colombia.

Alla fine di marzo è stato registrato lo sfollamento di circa 6.000 persone ad Arauquita, che fuggivano dagli scontri tra le Forze armate rivoluzionarie della Colombia, le Forze armate nazionali bolivariane e altri gruppi irregolari che operano nella frontiera.

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