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Caro dissidente ti scrivo… L’ultima strategia di Putin contro Navalny

La più recente trovata per bloccare una protesta a favore dell’oppositore russo è l’invio di una mail allegando l’intero database delle mail di chi ha sostenuto l’iniziativa, e minacciando l’identificazione degli utenti

Come bloccare una manifestazione prima ancora che avvenga? Rendendo pubblico la lista delle email di chi pensava di partecipare. È questa l’ultima strategia del governo di Vladimir Putin contro l’iniziativa “Freedom to Navalny!”.

Sono stati svelati gli indirizzi di posta elettronica dei cittadini che avevano espresso interesse per la protesta a sostegno dell’oppositore Aleksej Navalny. Come si legge sull’agenzia Nova, il database era di Open Media, la piattaforma online in cui si raccoglievano le firme per l’organizzazione dell’evento.

La denuncia di violazione della privacy è partita da alcuni giornalisti di Otkrytye Media, che avevano sottoscritto l’appello per raggiungere il mezzo milione di partecipanti. Loro si sono resi conto dell’accaduto quando, ricevendo una mail con un allegato, hanno visto i loro indirizzi di posta elettronica nell’elenco.

Il messaggio non poteva essere più intimidatorio. “Il file allegato contiene l’intero database degli indirizzi di posta elettronica: potete trovare anche il vostro – si legge nel testo della mail ricevuta -. Per chi avesse dei dubbi, oltre all’indirizzo email, abbiamo aggiunto l’orario della tua registrazione e la conferma. Ci sono 529 mila messaggi di posta nel database: il 70%, ma ci sono anche persone reali come te”.

Secondo il sito Znak.com, i responsabili di questa mail sostengono che il database con tutti gli indirizzi email porterà a un riconoscimento delle persone che hanno sostenuto l’organizzazione della manifestazione  e “vendita” dei dati a società pubblicitarie.

Il team di Navalny ha confermato l’autenticità dei dati, e sostiene di avere aperto un’indagine su quanto accaduto.

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