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L’Europa in ordine sparso su green pass e restrizioni

La variante Omicron, dominante in tutta l’Europa, in questo momento, è molto più contagiosa ma meno pericolosa. Il dibattito sull’ipotesi di un ritorno alla normalità è cominciato. Dalla Francia alla Spagna i governi europei cominciano ad allentare le restrizioni per favorire la ripresa economica

Cambiano le regole anti-Covid in Italia. Dal 1° febbraio non ci sarà più la nomenclatura “green pass base” o “green pass rafforzato”. Per svolgere alcune attività, o accedere a una lista precisa di servizi essenziali, bisognerà avere con sé il certificato vaccinale. In caso contrario, l’accesso sarà vietato.

Senza il green pass non si potrà accedere al tabaccaio né ritirare la pensione all’ufficio postale. I controlli saranno fatti a campione. La scelta è stata approvata oggi dal Consiglio di ministri, e firmata dal premier Mario Draghi nel nuovo Dpcm.

Tra le esenzioni, cioè, i pochi ma essenziali servizi a cui si potrà accedere senza green pass ci sono i negozi alimentari e di prima necessità, accesso per l’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici strutture sanitarie e sociosanitarie e veterinarie.

Ugualmente, per esigenze di sicurezza, sarà consentito l’accesso agli uffici aperti al pubblico delle Forze di polizia e delle polizie locali, e esigenze di giustizia, sarà l’accesso agli uffici giudiziari e agli uffici dei servizi sociosanitari esclusivamente per la presentazione indifferibile e urgente di denunce da parte di vittime di reati o di richieste di interventi giudiziari a tutela di persone minori di età o incapaci, nonché per consentire lo svolgimento di attività di indagine o giurisdizionale per cui è necessaria la presenza della persona convocata.

Accesso libero dunque a ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari, dove resta comunque il divieto di consumazione sul posto. Sarà consentito l’ingresso a chi non possiede il green pass anche nei negozi al dettaglio di prodotti surgelati; di prodotti per animali domestici; carburante per autotrazione in esercizi specializzati, articoli igienico-sanitari, ottica e combustibile per uso domestico e per riscaldamento.

A due anni dall’inizio della pandemia in Europa, i governi affrontano una nuova ondata di contagi. Tuttavia, per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è arrivato il momento di prendere misure meno limitanti, almeno per quanto riguarda i divieti di viaggi internazionali.

La raccomandazione arriva in seguito al vademecum sulle “buone pratiche” sanitarie internazionali varato durante una riunione del comitato di emergenza dell’Oms. Le limitazioni agli spostamenti, secondo l’organizzazione, “non forniscono valore aggiunto e continuano a contribuire allo stress economico e sociale di alcuni paesi […] Chiudere le porte a delle singole nazioni potrebbe scoraggiare una segnalazione trasparente e rapida di varianti emergenti”.

Comunque, non è il momento di abbassare del tutto la guardia. L’Oms ha avvertito che più del 50% della popolazione europea – circa 250 milioni di persone – avrà il Covid nelle prossime otto settimane. Hans Kluge, direttore per l’Europa dell’Oms, ha avvertito che bisogna essere molto cauti con le previsioni sul futuro” perché il virus può ancora mutare e diventare una nuova minaccia.

La variante Omicron, dominante in tutta l’Europa, in questo momento, è molto più contagiosa ma meno pericolosa. Il dibattito sull’ipotesi di un ritorno alla normalità è cominciato.

Nelle ultime settimane molti Paesi hanno modificato le procedure per la fine dell’isolamento in caso di contagio, sono state ridotte le quarantene e in alcuni casi è decaduto l’obbligo di indossare la mascherina.

In Regno Unito, alcuni membri del governo hanno proposto di cominciare a trattare il Covid come una malattia endemica, mentre in Spagna l’esecutivo sta organizzando un sistema per curare il virus come una semplice influenza, facendo test solo nei casi con sintomi forti.

Gli esperti di Francia – dove la campagna elettorale sembra determinare la linea del governo – e Germania considerano che è troppo presto per parlare di virus endemico. Ma il virologo tedesco Christian Drosten sostiene che arriverà presto il momento in cui sarà il Covid stesso ad aggiornare l’immunità della popolazione. Sulle limitazioni, nel Paese è stata scelta una via intermedia: è richiesto il green pass per commerci, ristoranti e bar e obbligo di mascherina FFP2 sui mezzi di trasporto. Le restrizioni potrebbero essere allentate se continua la tendenza degli ultimi giorni di riduzione dei casi.

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