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Mercosur-Unione europea, chi (non) accelera per l’accordo

Per diventare sempre meno dipendente da Russia e Cina, l’Europa guarda il sud dell’America latina: Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. L’alleanza commerciale con Bruxelles aprirebbe a un mercato di 720 milioni di persone, ma c’è chi opporre resistenza. L’interesse (elettorale) di Lula in Brasile

Un gruppo di eurodeputati ha visitato per tre giorni il Paraguay, per proseguire poi in Uruguay, in una missione che conferma l’intenzione dell’Unione europea di riprendere i negoziati a favore dell’accordo con il Mercosur, il Mercato comune tra i Paesi del sud dell’America latina (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay).

Jordi Cañas, presidente della Delegazione del Parlamento europeo per i rapporti con il Mercosur, ha spiegato in una conferenza stampa che spera si ricominci “il prima possibile” con il processo di ratifica dell’Accordo di associazione tra l’Unione europea e l’organizzazione sudamericana. I primi passi dell’intesa sono stati siglati solo nel 2019, dopo 20 anni di negoziazioni.

“Sarà uno strumento di cui abbiamo bisogno per fortificare e rafforzare i nostri rapporti – ha aggiunto Cañas -, non solo commerciali ma anche politici e di cooperazione. Sarà l’inizio di quanto possono fare i due blocchi insieme nel mondo”.

L’accordo ancora non è entrato in vigore perché necessita della conferma a livello nazionale di tutti i Paesi coinvolti, e ci sono Paesi europei che non credono nelle promesse dei Paesi latinoamericani sull’impegno della protezione dell’ambiente.

Questa settimana, la Commissione europea ha deciso che l’accordo con il Mercosur sia integrato da uno strumento aggiunto per trattare sfide reali in termini di deforestazione dell’Amazzonia.

L’impegno europeo, quindi, è di risuscitare l’accordo commerciale congelato da due anni, come ricorda Playbook, la newsletter di Politico: “L’Europa è diventata più consapevole che mai della necessità urgente di diversificare i suoi collegamenti commerciali e di diventare meno dipendente dalla Russia per le materie prime e meno dipendente dalla Cina per le sue catene del valore”. E per coprire queste necessità il Mercosur è il candidato perfetto. L’alleanza aprirebbe il mercato a circa 720 milioni di persone.

Una delle difficoltà, secondo Playbook, è la resistenza di “Paesi come Austria e Francia, dove potenti lobby agricole hanno condotto una feroce campagna contro un accordo che creerà una seria concorrenza per i giganti agroindustriali europei altamente protetti”. Molti studi avvertono che l’accordo Mercosur-Ue abbasserebbe i prezzi del cibo per i consumatori, un bene per chi è stato colpito dall’inflazione, ma male per le aziende e i costi di produzione.

Per dare una nuova vita ai negoziati, Bruxelles vuole privare i Paesi dei loro veti e utilizzare gli ampi poteri commerciali dell’Ue per ratificare l’accordo a livello del Consiglio e Parlamento europeo, piuttosto che nazionale: “È un percorso legale, ma politicamente irto, poiché la Francia in passato ha insistito sul fatto che l’accordo deve essere ratificato anche dai parlamenti nazionali”.

È molto interessato a firmare l’accordo con Bruxelles il candidato alla presidenza del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva. Il leader socialista brasiliano ha promesso che, in caso di essere eletto domenica 2 ottobre, approverà il trattato di libero commercio con l’Unione europea entro i primi sei mesi di governo.

Il suo obiettivo è aumentare la cooperazione, coordinamento politico e soprattutto commerciale tra le due regioni, per instaurare un regime preferenziale di scambio di beni e servizi, accompagnato da molti nuovi investimenti.

In un’intervista all’emittente brasiliana Canal Rural, ha sottolineato che il Paese ha bisogno di un accordo commerciale per esportare il più possibile, non solo nel settore agroalimentare: “Se vinco le elezioni, nei primi sei mesi si farà l’alleanza con l’Unione europea. Un accordo che prenderà in considerazione la necessità del Brasile di industrializzarsi di nuovo”.

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