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Accesso ai farmaci, una rivoluzione straordinaria. Gemmato spiega come

Al ministero della Salute il punto sulle novità legislative introdotte con la legge di bilancio per l’accesso al farmaco. Le criticità e i punti di forza delle diverse forme di distribuzione al centro del dibattito con i rappresentanti delle istituzioni, delle farmacie e dei pazienti.

“Il paziente del XXI secolo ha bisogno di salute” e soprattutto dell’accesso più facile e veloce a farmaci essenziali. Ha esordito così il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto in occasione dell’evento “Farmaco accessibile: novità legislative, cosa cambia per il cittadino”, dedicato alle novità introdotte dalla legge di bilancio 2024 sulla distribuzione dei farmaci. Durante l’incontro, che si è svolto presso il ministero della Salute, moderato da Marzio Bartoloni, è stato fatto il punto su passaggi e tempi necessari per portare avanti questo cambiamento, aprendo il confronto con gli stakeholder istituzionali e con il mondo associativo. Al centro del dibattito, le linee di indirizzo del ministero per un nuovo assetto della distribuzione del farmaco, le criticità e i punti di forza delle diverse forme di distribuzione dei farmaci e l’operatività delle Regioni tra autonomia e Livelli essenziali di assistenza (Lea).

SCHILLACI: FARMACO ACCESSIBILE

Con la revisione del processo di distribuzione del farmaco previsto nella legge di bilancio viene introdotta la possibilità per le farmacie convenzionate di dispensare farmaci finora reperibili solo nelle strutture ospedaliere. Una novità, questa, avviata nel 2022 da un’indagine conoscitiva parlamentare promossa dal sottosegretario Marcello Gemmato nella commissione Affari sociali della Camera. “Siamo dinanzi a un cambiamento atteso, per tanti versi radicale, e che va comunque monitorato con attenzione”, ha dichiarato Schillaci. Per questo è stato istituito presso il ministero della Salute un tavolo tecnico che sarà responsabile di monitorare gli effetti finanziari di questo provvedimento a garanzia della sostenibilità del servizio sanitario nazionale. “Maggiore aderenza e miglioramento delle condizioni di accesso alle prestazioni farmaceutiche – ha concluso Schillaci – sono altresì un pilastro fondamentale dei livelli essenziali di assistenza”.

GEMMATO: RIVOLUZIONE STRAORDINARIA

“Avvicinare il farmaco al cittadino e non viceversa, dare centralità al medico di medicina generale e al farmacista, rispondere al principio di prossimità della cura e dell’assistenza – ha commentato il sottosegretario di Stato alla Salute – è una rivoluzione straordinaria nella sua semplicità, che richiede una presenza e una spinta forte da parte di tutti gli attori”. Ed ha aggiunto “rendere accessibile il farmaco significa garantire migliore aderenza e compliance terapeutica, migliore cura del cittadino e, non da ultimo, maggiore sostenibilità e risparmio per le casse dello Stato”, evidenziando che “sono circa 1,7 milioni, in Italia, i ricoveri inappropriati dovuti a mancanza di aderenza terapeutica e che potrebbero essere risparmiati”.

VALORIZZARE I SERVIZI COGNITIVI

“La revisione del processo di distribuzione del farmaco permette di valorizzare anche il servizio cognitivo che il farmacista svolge nella promozione dell’aderenza terapeutica – ha aggiunto Schillaci – incentivando la persistenza nelle terapie che è veramente indispensabile per ottenere esiti migliori, con un beneficio volto anche alla sostenibilità dell’intero sistema”. Punto sottolineato anche da Americo Cicchetti, direttore generale della programmazione sanitaria del ministero della Salute, per il quale “questa è l’occasione per dimostrare come i servizi cognitivi, già identificati nella normativa della farmacia dei servizi, possano essere amplificati”. “Se l’obiettivo iniziale era quello di garantire la continuità terapeutica e assistenziale e l’aderenza – ha commentato Annalisa Mandorino, segretaria generale cittadinanzattiva – con il passare del tempo ha acquisito un ruolo centrale il rapporto di fiducia che i cittadini hanno nei confronti del proprio farmacista e, in genereale, dei servizi di prossimità”.  Sul punto, secondo Roberto Messina, presidente senior Italia federanziani, “risolvere un problema di prossimità in un sistema complesso deve vedere unite le farmacie, i medici di famiglia, i cittadini, l’ente regolatorio e il governo.

IL RUOLO DELL’AIFA

Per Domenico Mantoan, direttore generale Agenas “bisogna passare da una sanità legata alle singole prestazioni a una sanità legata alla presa in carico del paziente”. In questo “un ruolo importante spetta all’Aifa – ha aggiunto – per portare la sanità piu vicina al cittadino, consentendo la gestione, la cura e il telemonitoraggio delle cronicità”. A fargli eco Pierluigi Russo, neo direttore tecnico-scientifico dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), secondo cui “l’intervento della legge finanziaria rappresenta un punto di svolta nella gestione del rapporto tra il paziente, soprattutto anziano e/o cronico, e la prescrizione e dispensazione del medicinale”. Entro il 30 marzo 2024 – ha ricordato – l’Aifa provvederà a redigere la lista dei farmaci destinati al trasferimento dalla distribuzione diretta o per conto a quella convenzionata. L’Agenzia avvierà tutti i passaggi previsti per applicare la norma in modo graduale e prudente in modo da rispettare il principio cardine di semplificazione della dispensazione del farmaco. Come evidenziato da Loreto Gesualdo, presidente della federazione delle società medico – scientifiche Italiane (Fism), alcuni farmaci hanno dimostrato di poter cambiare la storia naturale delle malattie cronico degenerative, abbattendo gli indici di ospedalizzazione e di mortalità. Pertanto “puntare su questa classe di farmaci darebbe maggiore continuità terapeutica e aderenza, con ciò migliorando gli esiti nonché garantendo la sostenibilità del sistema sanitario nazionale”.

E LE REGIONI?

All’operatività delle Regioni, tra Autonomia e Lea, è stato dedicato il panel a cui hanno partecipato Ida Fortino, dirigente Uo farmaceutica e dispositivi medici della Regione Lombardia, e Giovanna Scroccaro, direttore farmaceutico, protesica e dispositivi medici della Regione Veneto.

CRONICITÀ COME BENCHMARK

“Vi è un indirizzo comune – ha concluso Gemmato – e occorre agire ripensando alle grandi cronicità come primo benchmark di riferimento”. La strada è ancora lunga ma va nella direzione giusta per favorire l’aderenza e la continuità terapeutica.

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