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“Un amore mai nato” di Valentina Pelliccia nell’antologia Stradario Romano

Il racconto “Un amore mai nato” della giornalista e scrittrice Valentina Pelliccia è stato pubblicato, insieme agli elaborati di altri autori, nell’Antologia “Stradario Romano” della casa editrice indipendente romana Affiori, marchio Giulio Perrone Editore

Valentina Pelliccia, con il suo “Un amore mai nato”, ricorda il centro di Roma, Piazza San Lorenzo in Lucina, e i momenti trascorsi con la persona a cui è dedicato il breve racconto.

Le opere di questa serie rientrano in un progetto sperimentale ideato per esplorare i limiti e le risorse della scrittura breve, legata a un numero massimo di parole. In questo caso i racconti sono incentrati sulle sensazioni, i ricordi e le emozioni che le strade di Roma suscitano in ogni singolo autore.

Attraverso vie lastricate di sampietrini, chiese dai vetri opachi, vicoli stretti, porte antiche e finestre nuove, si costruisce l’immaginario quasi irreale di chi, con mano ferma, tocca i ricordi e le suggestioni della città in cui tutto è possibile: Roma.

“Il profumo del glicine in una sera d’aprile trasteverina. Il rombo di una moto che è lo stesso di tanti anni fa. Quel monumento che sembrava così piccolo visto in cartolina. La vetrata di una chiesa che non è più la stessa. O forse, non lo è mai stata.
Roma è una città che muta al mutare lento delle stagioni. Roma è una città che poi, alla fine, non muta mai davvero e conserva tra le crepe dei suoi muri i sussurri di chi ha percorso quelle strade. Roma è madre, sorella, amante, amica: è specchio di una realtà mosaicata composta dai tasselli di chi la abita, di chi la osserva e anche di chi l’ha solamente sfiorata. In un connubio perfetto tra magia e tangibile, tra colori sospesi e rumori di fondo, tra storie di quando si era bambini e di quando si è diventati adulti. Sta tutto qui: in questo viaggio eterno tra gli incroci delle vie di una memoria privata e collettiva”.

UN AMORE MAI NATO

“Piazza San Lorenzo in Lucina è piena di turisti, di gente seduta ai tavolini dei bar, di persone che passeggiano tenendosi mano per mano.
E noi, cosa siamo diventati?
Mi fa sempre uno strano effetto passare davanti al “Tempo perso”, il ristorante dove mi portavi sempre.
Ricordo ancora quella mattina d’estate: io e te seduti al tavolo, poggiavo delicatamente la testa sulla tua spalla e un turista anziano americano ci ha chiesto: “Did you just get married?”, sorridendo, pieno di gioia.
E tu hai risposto di sì in inglese. Io ero stupita perché logicamente non era vero, ma ero anche felice.
E così, non ho detto di no.
Ma ti ho guardato e tu mi hai detto:
“Mi piacerebbe pensare a un matrimonio, io e te, la vita tutta per noi”.
Ciò che fa male è pensare alle storie che non hanno più avuto un futuro, tipo la nostra.
A te, Alessandro, un amore mai nato”.

AA.VV. Stradario romano, Affiori, marchio Giulio Perrone Editore

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