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 About Stefano Monti

Stefano Monti, partner Monti&Taft, è attivo in Italia e all’estero nelle attività di management, advisoring, sviluppo e posizionamento strategico, creazione di business model, consulenza economica e finanziaria, analisi di impatti economici e creazione di network di investimento. Da più di un decennio fornisce competenze a regioni, province, comuni, sovrintendenze e ha partecipato a numerose commissioni parlamentari. Si occupa inoltre di mobilità, turismo, riqualificazione urbana attraverso la cultura. È autore e curatore di numerosi libri e frequente relatore di convegni. Il suo obiettivo è applicare logiche di investimento al comparto culturale.

Non è tempo di trollare la cultura. L'opinione di Monti

È necessario “ordinare” la cultura, perché il disordine può sicuramente essere un valore aggiunto per i produttori primari (artisti, musicisti, scrittori, ecc.), ma di certo non fa bene ad un comparto economico che si rispetti. L’opinione di Stefano Monti

Silicon Valley d’Europa? La politica culturale si fa agendo su innovazione e imprenditoria

L’idea inglese di uno spazio dedicato alle aziende, non solo tecnologiche. L’Italia potrebbe sicuramente giocare un ruolo di rilievo, ma è tuttavia da escludere la capacità da parte del nostro Paese di riuscire a raccogliere gli investimenti necessari e utilizzarli per creare un’area che, per regolamentazione e per disciplina fiscale, possa assumere il ruolo di guida dell’imprenditoria privata innovativa. Il commento di Stefano Monti

Un welfare che punti sulla cultura, al di là della mera sopravvivenza

Nel 2023, la spesa per la non autosufficienza in Italia è stata di circa 34 miliardi di euro, con 21 miliardi coperti da spesa privata. Entro il 2050, gli over 65 rappresenteranno il 34,5% della popolazione, rendendo fragile il sistema pensionistico. È necessaria una maggiore partecipazione culturale per migliorare la qualità della vita degli anziani e ridurre i costi sanitari. L’intervento di Stefano Monti

Biden, oligarchia industriale e cultura. L'opinione di Stefano Monti

La cultura e la tecnologia possono sembrare distanti tra loro, ma non lo sono affatto: ciò che ha nei fatti creato le condizioni per una così forte influenza statunitense, al di là degli aspetti militari, che hanno un ruolo sempre fondamentale nelle relazioni di potere tra le Nazioni, è stato l’investimento made in Usa su due elementi centrali: condizioni di vita migliori rispetto ad altre aree del mondo e possibilità di crescita. Scrive Stefano Monti

Come tutelare il pluralismo culturale? L'esempio della Bosnia

Tra interessi politici e carenze finanziarie, la Biblioteca Nazionale bosniaca rappresenta un caso emblematico della fragilità delle istituzioni culturali nei Balcani, richiedendo modelli innovativi di finanziamento pubblico-privato per tutelare il patrimonio e stimolare la produzione culturale

La morte degli stili. Come l’intelligenza artificiale può spingerci verso l’unicità

Ci sarà sempre chi cercherà la propria espressione, utilizzando gli strumenti in modo che gli sembra più congeniale. Così gli stili saranno sempre più ripetibili. Ma forse saranno sempre meno popolati dagli artisti. Il commento di Stefano Monti

Draghi contro i salari bassi punta al cuore della cultura europea

Quando Draghi afferma che è necessario stimolare i consumi interni, non indica soltanto una manovra economica e finanziaria: indica una linea politica, che coinvolge l’intera vita della nostra società. Si tratta, sostanzialmente, di una concreta rivoluzione culturale, sempre più urgente, sempre più necessaria. Il commento di Stefano Monti

Il malinteso ruolo economico della cultura. L'opinione di Monti

La cultura può essere chiaramente valorizzata e monetizzata sotto il profilo economico-finanziario, ma deve essere anche inserita come “fattore produttivo” di un Paese. Esistono formule matematiche che, in sintesi, descrivono la capacità produttiva di una determinata nazione e che evidenziano quanto la “tecnologia” possa amplificare le capacità produttive

Economia e cultura per bloccare l'emigrazione. La ricetta di Monti

Il fenomeno dell’emigrazione, interna ed esterna, continua ad essere una costante nella società del nostro Paese. E, per quanto difficile, ci sono modi per fermarla. Il commento di Stefano Monti

 

 

Cultura, bene il taglio alle dotazioni ma... Scrive Monti

Ci sono condizioni in cui il settore privato può agire a beneficio della collettività anche più di quanto possa il settore pubblico. È necessario comprendere tale circostanza e definire una linea che consenta di evitare storture e che al contempo permetta però la nascita di piccole e grandi economie. L’opinione di Stefano Monti

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