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Il Festival Nazionale delle Università, ponte tra formazione e lavoro

Di Carlo Alberto Giusti e Pietro Luigi Polidori

È stata presentata la prima edizione del Festival ideato dall’Università Link che ha come obiettivo quello di coinvolgere tutti gli attori del mondo universitario, favorendo nuove collaborazioni tra Atenei e non solo. Ecco cosa hanno detto il rettore Carlo Alberto Giusti e il presidente Pietro Luigi Polidori

Discorso del Rettore dell’Università Link Carlo Alberto Giusti

Benvenuti all’Università degli Studi Link. Saluto tutti: le autorità presenti, i rettori, i docenti, ma soprattutto i ragazzi che sono qui e che parteciperanno attivamente ai lavori del primo Festival Nazionale delle Università.
Oggi è un giorno importante per noi.

La Link è un’Università che dalla sua fondazione, 25 anni fa, è strettamente legata al territorio laziale, e in particolare a Roma, e interagisce costantemente con il tessuto sociale e culturale della città, dialogando con tutti gli altri Atenei presenti e con moltissimi istituti di alta formazione. Quest’anno però la Link ha voluto diventare per tre giorni un punto di raccordo a livello nazionale, il cuore pulsante di tutte le Università italiane, chiamate a confrontarsi e a fare sistema tra loro. Abbiamo voluto inoltre che questo appuntamento fosse aperto anche agli Atenei stranieri: ne avremo qui diverse rappresentanze, dalla K2 University di Francoforte alla John Cabot University, dalla St. John’s University di New York all’Università di Lubiana.

Noi crediamo fortemente nello studio, crediamo nel valore costituzionale dello studio. Siamo convinti che il legislatore comunitario abbia destinato i fondi del programma Next Generation Eu alla formazione, in misura rilevante rispetto ad altri settori strategici, tra cui quello sanitario, perché è a partire dalla formazione che si costruisce il futuro, è dal patrimonio della conoscenza che a cascata si può migliorare la società e dare nuova linfa all’economia. Crediamo anche che il sistema Italia sia un sistema vincente. Lo abbiamo già dimostrato negli anni scorsi, quando, soprattutto nei momenti più difficili dell’emergenza pandemica, siamo stati un esempio per gli altri Paesi del mondo. Possiamo essere un modello anche nell’alta formazione, a patto di ragionare insieme in una logica di sistema.

È con questo spirito che la Link ha ideato il Festival Nazionale delle Università, un appuntamento che nella sua prima edizione si svolge in questa sede, ma che a partire dalla prossima, prevista nel maggio del 2023, sarà organizzato in altri Atenei, d’intesa con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.

Stiamo vivendo un momento storico davvero complesso, stretti a livello globale dalla morsa delle conseguenze della pandemia, da un conflitto in corso in Europa che rischia di provocare un escalation mondiale e dai timori legati alla sostenibilità ambientale del nostro modello sociale e industriale. Essere ottimisti, o meglio, ragionare in maniera costruttiva in un contesto del genere è un dovere per tutti noi. Lo dobbiamo soprattutto alle nuove e alle future generazioni.

In questa prima edizione del Festival Nazionale dell’Università abbiamo deciso di approfondire il tema della cultura digitale, argomento quanto mai attuale, che nel mondo della formazione è diventato centrale durante la pandemia. Tutte le scuole e tutti gli Atenei hanno dovuto rapidamente sperimentare la didattica a distanza, tutti abbiamo vissuto uno scatto in avanti legato all’urgenza del momento, contenendo il vulnus che avrebbe potuto generare una prolungata interruzione della formazione. Ma la cultura digitale è molto altro: ne facciamo parte ogni giorno, spesso senza renderci conto del grande cambio di paradigma che a livello sociale questa rivoluzione silenziosa ha portato negli ultimi 15 anni e porterà ancora nei prossimi.

Ogni edizione del Festival avrà una sua declinazione tematica, ma il fulcro resterà sempre il ruolo del sistema universitario italiano. È una sfida che spero, e credo, tutti gli Atenei del nostro Paese vorranno raccogliere e rilanciare con convinzione. Auguro a tutti buon lavoro.

Discorso del presidente dell’Università Link Pietro Luigi Polidori

Buongiorno e benvenuti alla prima edizione del Festival Nazionale delle Università.

Voglio innanzitutto ringraziare chi ha reso possibile questo evento, e quindi gli organizzatori, il personale amministrativo della Link e dell’Università eCampus, le importanti realtà che hanno sostenuto il progetto (ovvero Next, il Festival Nazionale dell’Economia Civile, Safe, Universita.it e Anp Lazio). Ringrazio anche quelli che saranno i protagonisti assoluti della tre giorni: i tanti Atenei italiani e stranieri che hanno voluto partecipare, i loro rettori, la Crui, l’Anvur, il Crul, tutti i docenti e, naturalmente, gli studenti.

Il Festival Nazionale delle Università non nasce oggi. Quattro anni fa, insieme a Lorenza Lei, prorettore di eCampus, abbiamo cominciato a ragionare a un progetto del genere, captando un’esigenza manifestata dai ragazzi stessi. C’era evidentemente uno spazio libero, la mancanza di un’occasione annuale di incontro che mettesse di fronte studenti, professori, aziende, istituzioni, rettori, operatori culturali. Un momento, insomma, dedicato alla “comunità universitaria” nel senso più ampio possibile, che consentisse a giovani, formatori e imprese di confrontarsi su temi, attuali e futuri, rilevanti per il sistema universitario.

Abbiamo dovuto aspettare il tempo giusto perché le idee maturassero e per avviare una macchina organizzativa che funzionasse e facesse da catalizzatore per tutto il variegato mondo accademico italiano. Oggi sono orgoglioso di dare avvio a questa prima edizione. Ma vorrei che sia chiaro anche il nostro intento: noi doniamo il Festival al sistema universitario italiano e saremmo lieti di vederlo ospitare, già dalla prossima edizione prevista per maggio, anche in altri Atenei, che potrebbero di volta in volta passarsi il testimone, facendo una sorta di “giro d’Italia” che valorizzi il territorio e dia anche una vetrina alle diverse offerte formative proposte dagli Atenei.

A patto però che del Festival Nazionale delle Università venga mantenuto lo spirito inclusivo e vengano conservati gli obiettivi, che sono quelli di coinvolgere tutti gli attori del mondo universitario, favorendo nuove collaborazioni tra Atenei e costruendo un ponte tra mondo della formazione e mondo del lavoro. Credo sia il modo migliore per fare, davvero, “comunità”.

Grazie a tutti.

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