Ultimo giro di boa e domani si chiude la regata delle consultazioni. Chi vincerà? Il voto anticipato di Berlusconi o il governo istituzionale di Veltroni? Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riceverà oggi al Quirinale prima il Cavaliere, poi il sindaco di Roma. A seguire sfileranno nel pomeriggio i presidenti emeriti della Repubblica: Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi.
La kermesse non passa di certo inosservata neanche all’estero. Il quotidiano francese Le Figaro si getta in interpretazioni della politica italiana. “Il centrosinistra sembra avere paura di affrontare gli elettori”, si legge. Poi ancora: “Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano cercherà questa mattina di convincere Silvio Berlusconi ad accettare la formazione di un esecutivo presieduto dal presidente del Senato Franco Marini. Il suo mandato sarebbe limitato alla sola riforma elettorale; in tal modo gli italiani potrebbero tornare alle urne a giugno. Ma il margine di azione e decisione di Napolitano è molto ristretto”. Se fosse così per Curzio Maltese di Repubblica si potrebbe attuare una “Rivoluzione in Parlamento”. Il giornalista infatti si chiede: “perché fare le riforme dopo e non subito”? Con un governo istituzionale, fa notare Maltese, si potrebbe abbattere da subito, ade sempio, il numero dei parlamentari da 1000 a 600. E mettere mano a tutte quelle questioni che irrisolte porterebbero all’aumento dell’antipolitica.
Mentre, dunque, Berlusconi, Fini e Bossi chiedono elezioni anticipate, Pierferdinando Casini invoca un “governo di pacificazione”. Come al solito, agli italiani non resta che aspettare e vedere cosa “loro” decideranno. Nell’attesa c’è chi come Vauro si gode il momento e manda velati consigli agli italiani. Come l’altro giorno quando sul Il manifesto campeggiava una delle sue raffigurazioni satiriche con la frase: “Prodi se n’è andato, Berlusconi non è ancora tornato. Godiamoci questo magico momento”.
