“La pirateria è solo una delle sfide comuni di un mondo in evoluzione. Una ragione di più per impegnarsi a rafforzare le relazioni tra India e Italia”, ha sottolineato il ministro degli esteri, Giulio Terzi, arrivato oggi a Nuova Delhi per un viaggio programmato, durante il quale affronterà con le autorità locali il caso dei due militari del Reggimento San Marco accusati di avere ucciso due pescatori scambiati per pirati.
Il ministro degli esteri ha definito dunque la pirateria, come “un nemico comune” a Italia e India: “E´ una minaccia che dobbiamo affrontare con stretta cooperazione e con estrema determinazione, se vogliamo che i marinai continuino a navigare in acque sicure”, ha commentato il titolare della Farnesina.
In un editoriale pubblicato dal quotidiano The Hindu, proprio nel giorno del suo arrivo a Nuova Delhi, Terzi ha scritto che i militari a bordo del mercantile Enrica Lexie sono stati “assegnati” ai loro compiti di contrasto alla pirateria “nell´ambito delle norme previste dalle Nazioni Unite e dalla legge internazionale”.
“Questa è la ragione per la quale stiamo cercando di trovare una soluzione a questo caso speciale il più presto possibile”, ha scritto il capo della Farnesina, facendo riferimento alle accuse di omicidio rivolte dalle autorità indiane a due fucilieri del Reggimento San Marco.
Terzi ha espresso infine le sue condoglianze” e i sentimenti di vivo “dispiacere” per la morte dei due pescatori indiani, uccisi il 15 febbraio scorso in acque internazionali.
Le autorità indiane hanno accusato dell´omicidio due militari italiani a bordo del mercantile Enrica Lexie per attività di contrasto ad eventuali attacchi di pirateria.
“Nonostante il fatto che possiamo differire sulla giurisdizione da applicare, siamo chiaramente desiderosi di cooperare strettamente con le autorità indiane per stabilire la verità”, conclude Terzi .
Nel pomeriggio il ministro degli Esteri sarà a Kochi per incontrare i due marò italiani accusati dalle autorità indiane della morte di due pescatori scambiandoli per pirati.
