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Caofeidian, la prima capitale del Terzo millennio

Caofeidian, “la Pechino sul mare” o “la prima città del Terzo millennio”, come la chiamano i cinesi, è il frutto di un disegno che mira a segnare con chiarezza la volontà della Cina a entrare con forza nel più ampio dibattito contemporaneo internazionale sulla trasformazione del territorio. Zhao Yong, membro della segreteria centrale del Partito e nominato dal presidente Hu Jintao responsabile dello sviluppo della città, nel brief per i progettisti, ha sintetizzato le intenzioni e le volontà del Paese in un documento che pare scritto da un Lorenzo il Magnifico del xxi secolo. Questi, in sintesi, i pensieri e i concetti fondamentali di gara, espressi in quel brief dallo stesso Zhao Yong.
 
«Primo concetto. Perché vogliamo costruire questa città?… Dal punto di vista dello sviluppo della civiltà mondiale, oggi lo sviluppo urbanistico deve percorrere una nuova strada, cioè deve dirigersi verso la città ecologica. Attualmente nel mondo non vi sono molti altri posti simili a Caofeidian, cioè luoghi dove entro pochi anni verrà costruita una nuova città di oltre 3 milioni di abitanti. Vogliamo realizzare una città a partire da un foglio bianco, disegnando l’immagine più bella e innovativa possibile. Questa città non sarà vista solo dai suoi abitanti e dai cinesi, ma dal mondo intero, dovrà diventare un modello di progresso civile ed ecologico per il mondo… Caofeidian andrà a ricoprire una importante funzione di razionalizzazione del sistema megalopolitano dell’Hebei (oltre 150 milioni di abitanti), diventando la Città centrale dei servizi innovativi, oltre che dell’Hebei, della Cina intera.
 
Secondo concetto. Che tipo di città realizzeremo? Su un foglio di carta bianca disegneremo la più bella e innovativa immagine di città. Il presidente Hu Jintao si è espresso così: “Su un foglio di carta bianca disegnare l’immagine più bella e innovativa: e per bellezza intendiamo la bellezza coerente con lo sviluppo scientifico, per innovazione intendiamo innovazione nello sviluppo scientifico”. Questa città non si basa su un semplice concetto di città tradizionale: noi costruiremo la Città del futuro. La città che realizzeremo sovvertirà il concetto tradizionale di città. È necessario cambiare il modo di pensare, questo posto non è Pechino, non è Tianjin, non è una città tradizionale; in tutti i suoi aspetti, dal primo concept al layout delle strutture urbanistiche, si tratta di una città che la gente di adesso non riesce neanche a immaginare, questa città sovvertirà il concetto tradizionale di città, sovvertirà i concetti di infrastrutture, di servizi, di edifici, di strade, di sviluppo urbano. La gente appena entrerà nella nostra nuova città si sentirà stupita ed esclamerà emozionata: ma come?!? Questa è la nuova città?!? Noi vogliamo raggiungere questo obiettivo! Vogliamo stupire.
Tutti i progetti finora sviluppati non arrivano a tanto: anche quelli più avanzati, prodotti sino ad oggi nel mondo, ci sembra di averli già visti – un dejá vu. Così non va bene! Vorremmo che il progetto di Caofeidian ci illuminasse gli occhi, che fosse qualcosa di mai visto: così sarebbe perfetto! Noi desideriamo un progetto che sia realmente incentrato sul concetto di “città desiderabile del futuro”.
 
Allora che tipo di concetto è quello di città desiderabile del futuro? Qui di seguito elenchiamo in sintesi i suoi dieci aspetti fondamentali:
1… il primo ministro Wen Jiabao indica una città di funzioni e di servizi sopravanzanti i più alti standard internazionali… Una “città integrata della capitale della Cina”, città multiculturale e globale di cinesi e di stranieri: questa la sua vocazione fondamentale…
2… una città modello per l’uomo e lo sviluppo scientifico. Il presidente Hu Jintao vuole che questa sia una città modello per lo sviluppo scientifico, orientata verso l’uomo, l’uomo che qui vive: farlo vivere felice, libero, nell’eguaglianza e in armonia… Il progetto deve definirsi al livello più alto della cultura, nella sua accezione più ampia…
3… questa sarà una città che dovrà economizzare fortemente sulle risorse e dovrà prevedere al suo interno un consistente recupero di terra per l’agricoltura…
4… sulla costa vogliamo ottenere ottime condizioni ambientali:… la Porta d’ingresso di questa città è una distesa di mare blu… Bisogna integrare il mare nel progetto…
5… sarà una regional recycling-city, ma non dobbiamo solo pensare al recycling della città, ma fare un grande sistema di recycling che includa quelli dell’industria, della città e della campagna…
6… questa città deve avere una visuale aperta, e questo sovverte il concetto di città tradizionale…
7… vogliamo creare un modello di integrazione culturale per la civiltà mondiale, coniugando la cultura internazionale alla nostra, dando così forma a una città in cui possano armoniosamente interagire le diverse culture del mondo…
8… sarà una città che… per ogni tipo di piattaforma dei servizi pubblici, utilizzerà le tecnologie più innovative…
9… sarà una group city integrata… dovrà esserci una reale completezza di funzioni al suo interno…
10… dovrà essere una città intelligente: pervasa di originalità e di passione… Il suo layout urbanistico, i suoi colori, il suo paesaggio urbano dovranno creare un forte impatto visivo alle persone lasciando lo spazio per l’immaginazione…”.
 
Terzo concetto. Abbiamo dato dei suggerimenti ed esprimiamo dei desideri a voi progettisti. Speriamo che sarete audaci. Non tenetevi ai margini, lanciate la vostra fantasia, fate che le nostre richieste generali vengano accolte nell’idea di città del futuro, usate tutta l’immaginazione possibile, non abbiate paura, più è nuovo meglio è!».
 
Caofeidian è già una città in divenire: il dibattito c’è stato, e profondo, ai più alti livelli internazionali di innovazione e culturali più in generale. È questa una smart city esemplare e autentica. Frutto di una competizione cui hanno partecipato i più autorevoli soggetti e progettisti del mondo. Vincere questo concorso è stato per noi un onore e un privilegio. Come conseguenza, all’Italia ha assicurato una posizione, riconosciuta, in un apposito trattato, siglato dai rispettivi governi, di partner prioritario rispetto agli altri Paesi relativamente all’ambito delle trasformazioni territoriali. All’Italia saper capire e reggere questa sfida e la sua portata!
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