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Tutte le vignette e i film che hanno innescato le violenze

L’attentato di stanotte al consolato statunitense di Bengasi, in Libia, che ha causato l’uccisione di quattro americani, tra cui l’ambasciatore Chris Stevens, è l’ultimo episodio di protesta e violenza contro degli obiettivi occidentali a seguito della pubblicazione di vignette, libri o film che l’Islam ha reputato offensivi.
 
La pubblicazione nel settembre 2005 di alcune caricature di Maometto sul quotidiano danese Jyllands-Posten e poi sul giornale norvegese Magazinet sono state ritenute un vero e proprio atto di sfida, e hanno causato indignazione in tutto il mondo musulmano.
 
L’anno seguente, il 2006, è stato costellato da momenti di tensione fortissima.
Il 3 febbraio è stata attaccata l´ambasciata di Danimarca a Giacarta, in Indonesia.
Il 4 febbraio, a Damasco, in Siria, dei manifestanti hanno dato alle fiamme le ambasciate di Danimarca e Norvegia.
Il 5 febbraio è stata incendiata l´ambasciata di Danimarca a Beirut, in Libano.
Il 15 febbraio sono stati registrati scontri a Lahore e a Peshawar, in Pakistan, dove è stata attaccata un´azienda norvegese, un fastfood americano e alcune banche.
Il 17 febbraio, dopo che alcuni giorni prima il ministro della Lega Nord, Roberto Calderoli, aveva indossato una maglietta con la caricatura di Maometto,  è stato attaccato il consolato italiano di Bengasi, in Libia. Negli scontri sono morti 11 manifestanti.
 
Gli anni sono passati ma l’escalation è continuata.
 
Il 7 settembre 2010, il pastore statunitense Terry Jones ha minacciato di bruciare pubblicamente il Corano in occasione dell´anniversario dell´attacco alle Twin Tour, l´11 settembre. Gruppi fondamentalisti islamici sparsi nel mondo hanno risposto dicendosi pronti a bruciare bandiere degli Stati Uniti. L´11 settembre, Terry Jones ha giurato che la sua chiesa non avrebbe bruciato “né oggi, né mai” il Corano.
 
Nel 2011 il reverendo americano Jones minaccia di bruciare il libro sacro dell´islam. Il 21 marzo 2011, in una piccola chiesa di Gainesville in Florida, Usa, ne viene bruciata una copia. Presente, il pastore Jones.
Il 9 ottobre è stata assaltata la sede della tv privata Nessma a Tunisi, in Tunisia, dopo la diffusione del cartone animato franco-iraniano “Persepolis”. A provocare l´indignazione degli estremisti sarebbe stata in particolare una scena del film di animazione in cui la bambina protagonista si immagina Dio come un uomo barbuto: l´Islam proibisce ogni qualsiasi rappresentazione di Allah.
Il 14 ottobre è stata attaccata con bombe Molotov la casa del presidente di Nessma Tv.
 
Il 3 maggio 2012, il patron di Nessma tv, Nabib Karoui, è stato condannato al pagamento di una multa da 2.400 dinari (circa 1.300 euro) per aver violato i “sacri valori” trasmettendo lo scorso anno il cartone animato franco-iraniano Persepolis.
Nei primi giorni del febbraio 2012, dei soldati Usa in Afghanistan hanno distrutto un numero importante di documenti islamici tra cui alcune copie del Corano, causando una serie di proteste e violenti scontri nel Paese. Il 24 febbraio, il presidente americano Barack Obama ha quindi presentato le sue scuse al Capo di Stato afgano Hamid Karzai per il rogo delle copie del Corano nella base Usa di Bagram.
Il 25 febbraio ha avuto luogo un attentato a Kabul contro il ministero dell´Interno afgano. Sono morti due consiglieri statunitensi. Nella rivendicazione dell´attacco si è parlato di “mancanza di rispetto degli invasori nei confronti degli oggetti sacri dell´islam, in particolare nel caso del rogo del Corano nella base di Bagram”.
Il 2 marzo, il Consiglio degli Ulema in Afghanistan ha chiesto che i responsabili dell´oltraggio al Corano fossero giudicati in un processo pubblico e il 9 marzo, la base di Bagram è passata sotto il controllo dell´esercito afgano.
 
La lunga lista dei fatti arriva fino a ieri, 11 settembre 2012, quando migliaia di egiziani hanno manifestato davanti all´ambasciata degli Stati Uniti al Cairo per protestare contro un film giudicato “anti-islam”, “Innocence of Muslim” (L´innocenza dei musulmani), realizzato da un israelo-americano, Sam Bacile. E´ stata strappata la bandiera a stelle e strisce, sostituita con un drappo nero. Stesso colore di quello che avrebbe poi avvolto i quattro cadaveri statunitensi.
 
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