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Perché è fallita la mossa giapponese sullo Yen

La Banca del Giappone ha allentato per il secondo mese consecutivo la propria politica monetaria, ammettendo che il proprio obiettivo d´inflazione all´1% non potrà essere raggiunto senza un ulteriore stimolo espansivo. Di qui la decisione di incrementare di 11 mila miliardi di yen (circa 107 miliardi di euro) a 91 mila miliardi di yen (888 miliardi di euro) il programma di acquisti di attività finanziarie (obbligazioni, etf, titoli di stato e note commerciali).
 
Il ministro dell´economia nipponivo Seiji Maehara, che ha partecipato alla seduta che ha varato tali misure, ha definito “senza precedenti” i passi intrapresi dalla Boj, che ha anche istituito uno strumento speciale per stimolare i finanziamenti bancari. L´ultima volta che la Banca del Giappone allentò la sua politica monetaria per due mesi consecutivi fu nel maggio 2003.
 
Alla base della decisione odierna gli analisti indicano diversi elementi, a partire dal quinto calo mensile consecutivo per l´indice dei prezzi al consumo, mentre i mercati per le obbligazioni indicizzate suggeriscono che l´inflazione resterà sotto l´obiettivo dell´1% anche nel 2017.
 
Secondo l’ufficio studi di Mps, lo Yen è “in apprezzamento contro l’euro e il dollaro nonostante la secondo manovra espansiva da parte della BoJ in due mesi, poiché gli operatori aspettavano una misura più aggressiva. Con decisione unanime, il comitato ha deciso di aumentare il totale del programma di acquisto da 80.000 a 91.000 Mld yen”.
 
“Principalmente – spiega lo studio di Mps – gli acquisti ulteriori saranno concentrati in bond governativi e T-bill (10.000 Mld yen). La banca centrale ha annunciato anche una nuova linea di credito, illimitata, per stimolare i prestiti bancari ad un tasso molto basso (pari a quello di riferimento, attualmente allo 0,1%). La banca centrale si è dichiarata aperta ad ulteriori misure accomodanti”, conclude.
 
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