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Chi ha ucciso davvero Bin Laden? L’inchiesta della Cnn

C’è una domanda che sta appassionando sempre più gli americani e attirando le attenzioni di pubblico e media.

Chi ha sparato davvero contro Osama bin Laden il giorno della sua morte?

Un quesito che potrebbe sembrare banale, poiché la cronaca di quei momenti è stata più volte raccontata in ogni suo dettaglio.

Adesso ci prova il network televisivo Cnn, che per mano del suo cronista Peter Bergen rimette sorprendentemente in discussione quanto detto sinora sulla vicenda.

Ma forse è utile fare un passo indietro. Nel mese di febbraio, la rivista Esquire ha pubblicato un lungo profilo dell’Uomo che ha ucciso Osama bin Laden. La storia non riportava il suo vero nome, ma lo identificava semplicemente come “il Tiratore”.

Lo stesso raccontava i momenti che hanno preceduto il faccia a faccia con il capo di Al Qaeda nel suo covo ad Abbottabad, in Pakistan, pochi secondi prima che aprisse il fuoco contro di lui assassinandolo.

Il Tiratore ha detto al giornalista dell’Esquire, Phil Bronstein, che la notte in cui bin Laden è stato ucciso lo aveva incontrato in camera da letto all’ultimo piano del condominio dove era stato nascosto per più di cinque anni.
Ha raccontato di esserselo trovato davanti in piedi e con una pistolaa portata di mano”, ed è stato solo allora che il Tiratore ha sparato a bin Laden i due colpi sulla fronte che lo avrebbero ucciso.

La storia raccontata dal Tiratore è però in conflitto con quella di un altro partecipante all’agguato, Matt Bissonnette, contenuta in un libro di grande successo, “No easy day, scritto con lo pseudonimo di Mark Owen.

Ora un altro membro della squadra segreta dei Seal che ha eseguito il raid contro bin Laden, ha detto alla Cnn che la storia del Tiratore così come presentata su Esquire è falsa. Anzi, “un cumulo di stronzate”.

Ciò che realmente accadde quella notte secondo l’uomo intervistato dalla Cnn è molto meno eroico di quanto raccontato in precedenza.

Ad avvicinarsi al piano dove si trovava bin Laden prima di tutti i ventitré Seal impiegati nell’operazione sono stati solo tre di loro, uno che è stato soprannominato “The Point man”, Bissonnette e il Tiratore, per l’appunto.

In quell’occasione, The Point man corse su per le scale fino all’ultimo piano e sparò bin Laden in testa quando vide quella che sembrava la testa del terrorista saudita sporgere fuori dalla porta della camera. Il colpo ferì gravemente il leader di Al Qaeda.

Dopo aver neutralizzato bin Laden – che non aveva dunque in mano nessuna arma – The Point man procedette, correndo verso due donne trovate nella camera da letto, prendendole in braccio per assorbire l’esplosione nel caso in cui indossassero giubbotti suicidi, una preoccupazione reale da parte di coloro che hanno progettato il raid.

Due altri Seal entrarono poi in camera da letto di bin Laden e, visto che il leader di al Qaeda era mortalmente ferito disteso sul pavimento, lo finirono con due colpi al petto.

Diverse prove, come la quantità e la posizione delle macchie di sangue sui muri del luogo del delitto sembrano però confermare almeno due di queste versioni, quella raccontata dalla tv americana e quella dell’Esquire.

Secondo la Cnn, a detta di tutti i momenti del raid sono stati molto confusi. Uno degli elicotteri dei Seal era caduto e c’era stato uno scontro a fuoco con una delle guardie del corpo di bin Laden. Tutta l’illuminazione nel condominio di bin Laden e nella zona circostante era assente, in una notte senza luna e i soldati indossavano tutti occhiali per la visione notturna, che hanno permesso loro solo una visione piuttosto limitata.

Quello che sembra incontrovertibile è che The Point man, il Tiratore e Bissonnette sono stati i primi tre Seal ad assaltare la camera da letto di bin Laden. Ma determinare esattamente chi di loro lo ha ucciso bin Laden non può essere possibile.

Almeno per ora.

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