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Muos: lavori e polemiche sterili

I lavori per la costruzione del Muos, sistema satellitare di comunicazione che dovrebbe sorgere a Niscemi (Caltanissetta), potranno riprendere nelle prossime settimane. La Regione Sicilia ha, infatti, annullato il provvedimento di revoca dei lavori che aveva portato al blocco del cantiere e alla controversia con il ministero della Difesa davanti al Tar siciliano. La decisione del Presidente Rosario Crocetta è stata accolta con favore dall’ambasciata statunitense, ma non dal movimento “no Muos” che, per protesta, ha occupato pacificamente la sede del comune di Niscemi. In nottata è stata inoltre danneggiata la recinzione posta attorno alla base della Marina militare statunitense, ora sorvegliata dalle forze dell’ordine. Non si riscontrano, al momento, blocchi o manifestazioni.

Iter dei lavori
Le attività di costruzione del sistema satellitare Muos erano state sospese a fine 2012 a seguito delle proteste portate avanti dal movimento “no Muos” secondo cui le antenne satellitari avrebbero avuto un impatto devastante sulla zona di Niscemi, un’area naturale protetta riconosciuta dalla Regione Sicilia. Sospensione rinnovata a Gennaio 2013 dal Presidente della Regione Crocetta e resa definitiva nel mese di Marzo con la revoca dell’autorizzazione ai lavori in attesa dei risultati sull’indagine di impatto ambientale condotta dall’Istituto Superiore della Sanità. La revoca dell’autorizzazione da parte della Regione ha provocato anche il ricorso al Tar della Sicilia del Ministero della Difesa, che è stato respinto confermando il blocco dei lavori.

Indagine sull’impatto ambientale
Il risultato dell’indagine sull’impatto ambientale che il sistema Muos avrebbe sui territori di Niscemi ha confermato le valutazioni già fornite dal governo americano. Secondo lo studio “non sono prevedibili rischi dovuti agli effetti noti dei campi elettromagnetici” e “anche nell’ipotesi, poco probabile, di un puntamento delle antenne paraboliche a livello del terreno, o comunque nelle direzioni di persone che potrebbero essere esposte al fascio principale, si ritiene che tali rischi possano essere considerati del tutto irrilevanti”.

La reazione dell’ambasciata Usa
“Apprendiamo che tale provvedimento – si legge in una nota – è stato disposto alla luce delle conclusioni del rapporto condotto dall’Istituto Superiore di Sanità, che esclude rischi legati ai campi elettromagnetici prodotti. Ribadiamo il nostro convinto impegno per la sicurezza del sito Muos e confermiamo la piena collaborazione con le autorità italiane e siciliane durante i lavori di realizzazione della struttura”.

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