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Fotografia del calcio italiano firmata Figc

I campionati di calcio sono fermi per la pausa estiva, lo sport più seguito al mondo va in vacanza. Ma in che stato si trova il mondo del pallone in Italia? Sì, la crisi economica globale ha influenzato anche il calcio e grazie al “report calcio” elaborato dal Centro Studi, Sviluppo e Iniziative Speciali della Figc è possibile tirare qualche somma.

Qualche dato
Il periodo interessato dalle analisi comprende 5 stagioni calcistiche, dal 2007 al 2012, in cui si confrontano i dati economico-finanziari del calcio professionistico italiano. Il dato più rilevante riguarda la diminuzione complessiva e sempre in calo del 17% del numero di tifosi disposti a pagare il biglietto e andare allo stadio, controbilanciato dal contenimento delle retribuzioni per i calciatori. Tutti i dati, per quanto ancora negativi, mostrano un incontrovertibile mutamento del modello di business nel mondo del calcio. Non ci sono grandi innovazioni – sempre in riferimento al quinquennio sopra citato – neanche nei ricavi complessivi cresciuti solo del 1,7 %, dovuti in larga parte agli sponsor che però restano, in Italia, sotto la media europea.

Il versante non economico
Ma non di soli ricavi è fatto il Giuoco del calcio – come dall’acroniomo Figc, Federazione Italiano Giuoco Calcio – infatti quello del pallone si conferma lo sport più giocato in Italia con oltre 1 milione e 300 mila tesserati con un grande incremento dei tesserati stranieri che superano i 50 mila, avendo un ruolo fondamentale nel processo di integrazione e inclusione.

Lega nazionale dilettanti
Le associazioni dilettantistiche sono il vero motore su cui poggia il calcio italiano. Basate essenzialmente sul volontariato hanno l’importante funzione sociale di creazione di solidarietà e coesione sociale. Con oltre 69 mila squadre, 18 comitati regionali e 2 provinciali (Trento e Bolzano), più di 1 milione di giocatori che disputano 700 mila gare all’anno producono un grande movimento di commercio e impresa, pur restando sempre autonoma nella gestione e nel bilancio. Grazie all’accordo con la Figc è stato possibile assumere 119 nuovi dipendenti, la creazione di ulteriori 20 Centri federali sul territorio, l’attivazione di nuovi progetti con finalità sportive e sociali e l’erogazione di contributi per il calcio a cinque e il calcio femminile.

Uno sguardo all’Europa
Grazie al contributo della UEFA è stato possibile ampliare lo sguardo verso lo stato di salute del calcio europeo. Sono state analizzate le società calcistiche presenti in Germania, Inghilterra, Germania, Francia e Italia e la percentuale di riempimento degli stati è del 77% per le partite di campionato, 58% per le coppe nazionali, 83% per Champions League e 68% per Europa League. La Germania si trova al primo posto per il riempimento degli stadi, con una percentuale del 91% e un’affluenza di circa 16 milioni di spettatori. In Italia sono invece meno di 10 milioni, con un calo rispetto alla stagione 2010-2011 del -6%.

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