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Snowden insiste. E rivela il caso di Xkeyscore

Edward Snowden rischia di irritare la Russia, cui ha chiesto asilo. La talpa dell’Nsagate, indifferente alle richieste di Vladimir Putin di smetterla di danneggiare gli Usa, ha rivelato l’esistenza di un ulteriore sistema pervasivo di sorveglianza di tutto il traffico web, email e siti visitati, della National Security Agency.

Il sistema si chiama Xkeyscore e consente agli 007 elettronici, scrive Glenn Greenwald – il “megafono” di Snowden – sul Guardian, di penetrare nei database di mortori di ricerca e servizi email per ricostruire e verificare tutta l’attività su internet di ogni singolo individuo, consentendo di delinearne un profilo completo della sua “storia web” dalla prima volta che si è affacciato su Internet.

Secondo le “slide” originali di un manuale dell’Nsa fornite da Snowden a Greenwald, il sistema opera senza il bisogno di alcuna autorizzazione giudiziaria – neanche dell’apposita corte segreta formate da 3 magistrati secondo la legge Fisa – su 700 server sparsi in 150 località in tutto il mondo.

Alla sorveglianza di Xkeyscore non si sottraggono neanche i siti di social network, come Facebook e Twitter, oltre ai già noti motori di ricerca come Google e Yahoo! ed i sistemi di posta.

L’attività Xkeyscore, secondo un rapporto interno del 2007, stimava che negli archivi dell’Nsa erano all’epoca conservati 850 miliardi di dati telefonici e 150 miliardi di attività web, cui ogni giorno si aggiungevano 1-2 miliardi di altri dati.

William Binney, un ex matematico della Nsa, ha riferito che lo scorso anno l’agenzia ha “raccolto qualcosa come 20mila miliardi di contatti dei cittadini Usa, limitatamente telefonate e mail”, senza quindi prendere in considerazione il resto delle attività web. E tutto ciò limitandosi ai dati raccolti negli Usa.

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