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Jobs Act, contro cosa manifesta la Cgil?

Sono stato dirigente sindacale per trent’anni e da almeno cinquanta mi occupo di lavoro, ma è la prima volta che mi capita di assistere alla proclamazione di scioperi e manifestazioni di protesta contro norme di legge non ancora approvate e solo probabili nel loro contenuto, dal momento che delle parole ‘’licenziamento’’, ‘’reintegra’’ o  di vaghi cenni al magico articolo 18 non vi è traccia  nel Jobs act Poletti 2.0, neppure a leggere con cura  tra le righe.

Un amico psichiatra mi ha spiegato, con una sorta di parabola, il dramma degli esseri umani nei confronti del raptus della follia. È come se tutte le persone vivessero in un ambito semicircolare racchiuso da una parete di cartongesso alle loro spalle. Dalla parte opposta sono in agguato fameliche belve feroci che, da un momento all’altro, senza alcun preavviso, possono sfondare l’esile parete e sbranare il malcapitato, fino a quel momento del tutto ignaro della condizione di pericolo in cui vive. Per chi soffre di una nevrosi – racconta ancora l’amico – è come se si fosse determinata una crepa che gli ha consentito di scrutare quanto si muove minaccioso dall’altra parte. Da quel momento il protagonista della parabola vive nell’angoscia e scruta in continuazione la fessura per studiare le mosse delle belve, ma paradossalmente è in una condizione di maggiore sicurezza di quelli che non sanno ciò che avviene al di là del muro. Ecco perché il Pd – un partito perennemente  sull’orlo  di una crisi di nervi – può #staresereno. Peraltro,  le ‘’sue’’ belve hanno perso, da tempo, le unghie e i denti.

Quando divenne presidente del Consiglio Pier Matteo Renzi Tambroni voleva rifiutare la scorta perché – a suo dire – lo avrebbe difeso la gente. Ma il premier-ragazzino ha potuto inaugurare lo stabilimento della Philip Morris in provincia di Bologna solo grazie ad un impenetrabile schieramento delle Forze dell’Ordine. Il mostro dell’antipolitica divora rapidamente anche  i suoi figli.

Osservate lo sguardo del cane dell’infermiera spagnola colpita dal virus Ebola. Sembra scongiurare tutti: ‘’Perché devo morire anch’io?”.

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