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Ecco perché oggi sarò da Pizzarotti. Parla Affronte (M5s)

“A chi pensa che il Movimento 5 Stelle oggi possa fare a meno di Grillo, dico semplicemente che è un pazzo. Tuttavia, ormai siamo diventati talmente grandi che occorre avviare un processo per non lasciare tutto sulle spalle di Grillo. Lui stesso ha detto di essere stanco”. Chi parla è Marco Affronte, biologo marino di Rimini, unico tra gli eurodeputati pentastellati che oggi sarà presente all’evento di Parma convocato dal sindaco “ribelle”, Federico Pizzarotti. “Non temo espulsioni o cose del genere, ci vado perché sarà un momento in cui scambiarsi idee e opinioni, nel pieno spirito del Movimento”, spiega il parlamentare europeo in una conversazione con Formiche.net.

Affronte, perché ha deciso di partecipare all’evento di Parma?
Verrà presentato il nuovo statuto del Comune. Pizzarotti lì sta facendo un ottimo lavoro, sono curioso di andare a sentire come lavora, anche perché il Movimento ha bisogno di pensare a un’ottica di governo. Sappiamo fare bene opposizione a tutti i livelli, ma vogliamo ambire a governare ed è bene imparare dall’esperienza di Parma. Questa manifestazione mi riporta al senso dell’esperienza del Circo Massimo a Roma, dove si poteva fare a meno anche del palco, ma non dei gazebo, la parte più bella dell’evento, dove ci siamo incontrati e confrontati tra di noi attivisti ed eletti.

Quindi nella città ducale non ci sarà la conta dei dissidenti?
Non è assolutamente questo lo spirito della giornata, altrimenti non ci sarei andato.

In Emilia-Romagna il Movimento ha preso il 13% alle ultime regionali; nella sua provincia di Rimini avete ottenuto il risultato, ltre il 17%. Eppure Luigi Camporesi s’è dimesso dal consiglio comunale in polemica con i vertici. Cosa è successo?
Qualcuno ha voluto addolcire il risultato sottolineando il fatto che abbiamo eletto 5 consiglieri contro i 2 del 2010. Verissimo, ma queste elezioni le abbiamo perse, se guardiamo i voti raccolti alle europee e alle politiche precedenti. Capisco Camporesi, non gli è piaciuto il modo con cui è stata gestita questa campagna elettorale, ma non condivido il suo gesto, avrebbe fatto meglio a restare al suo posto.

Lei si ritiene un grillino dissidente?
Assolutamente no. Credo che il progetto del Movimento sia ancora valido e non ho mai fatto nulla contro i suoi principi. E sono anche convinto che criticare non sia affatto contro i principi del Movimento. Se qualcuno dice che le elezioni in Emilia-Romagna sono andate bene, mi sento libero di dirgli che sbaglia.

Cosa ne pensa del direttorio di 5 deputati?
L’ho trovato un segnale positivo. Quando un Movimento diventa così grande e ramificato, è naturale che si debba dare un minimo di organizzazione, non può stare tutto sulle spalle di due persone. Questa idea di affidare un po’ di incarichi potrebbe essere buona. Non mi sono però piaciute le modalità di scelta del direttorio: i partecipanti potevano essere scelti dagli attivisti tra una rosa di 20-30 nomi, invece ce ne sono stati imposti 5 in blocco, e si poteva dire sì o no solo all’intero pacchetto. Un’imposizione calata dall’alto.

Pizzarotti lavora contro gli interessi del Movimento?
No, Pizzarotti e la sua squadra hanno messo in pratica a Parma quello che il Movimento vuole essere una volta che arriva al governo di una città. Per lui parlano i fatti.

Perché allora viene così criticato dai vertici?
Perché non ha mai avuto paura di elogiare il Movimento quando serviva e di criticarlo ferocemente quando ha commesso degli errori, cosa questa che non piace ai più ortodossi. Inoltre, ci sono purtroppo alcune persone che hanno un certo peso interno, e se non stai simpatico a loro, automaticamente non stai simpatico nemmeno alla testa del Movimento.

Deve cambiare qualcosa?
L’idea originale era quella del Movimento orizzontale. Adesso lo è solo per certi versi, non in altri. Lo è quando sui territori, come a Rimini, ci si riunisce in assemblea per decidere come i consiglieri voteranno poi in aula, non lo è quando impone i 5 nomi del direttorio nazionale. Qualcosa da cambiare c’è, perché in alcune situazioni s’è persa l’idea orizzontale. Sicuramente incontrarsi per discuterne può aiutare. In questo senso, l’iniziativa di Pizzarotti è una riscoperta delle origini del Movimento 5 Stelle, basate sulla condivisione.

E’ immaginabile pensarvi senza Grillo?
Assolutamente no, non prenderemmo nemmeno un voto, solo un pazzo può pensarlo. Dobbiamo però iniziare un processo che ci porti ad andare oltre il solo Grillo, visto che lui stesso ha detto di essere un po’ stanco. Ma il Movimento è suo, l’ha inventato lui e non si può certo toglierlo di mezzo. Deve rimanere, anche solo come garante, ma deve rimanere.

E Pizzarotti che ruolo deve avere?
Deve continuare a fare bene il sindaco di Parma.

Teme di tornare da Parma avendo assistito a una scissione?
Assolutamente no. Sono sicuro che quando tornerò a casa non ci sarà stata nessuna scissione. Altrimenti, non avrei mai partecipato.

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