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Milano, è partita la giostra delle candidature a sindaco per le Comunali 2016

AAA candidati cercansi per le elezioni comunali di Milano 2016. Nelle file del centrodestra, infatti, il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha smentito le voci di una sua discesa in campo. Gli elettori di centrosinistra, invece, attendono che il Pd sciolga le riserve circa l’eventuale ricandidatura dell’attuale primo cittadino Giuliano Pisapia. Mentre l’autocandidatura di Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega il cui “sogno nel cassetto” è sedere sullo scranno di Palazzo Marino, potrebbe all’ultimo saltare. Vediamo perché, provando a fare un po’ di ordine nel magmatico scenario politico del capoluogo meneghino. Ma non solo. Perché, come ha detto proprio Salvini, “tutto dipende dal quadro nazionale”.

LUPI RESTA A ROMA?

Il nome di Maurizio Lupi, originario del quartiere periferico di Baggio, è stato avanzato anche altre volte, in passato, accostato al possibile incarico di punta di diamante del centrodestra per la corsa a Palazzo Marino. Si dice che Silvio Berlusconi l’avrebbe voluto in lizza proprio per sfidare Pisapia nel 2011; salvo poi riconfermare come candidato il sindaco uscente Letizia Moratti, che perse.
Lupi, però, questa volta è stato, forse quanto mai prima d’ora, secco nello smentire una sua possibile candidatura. “Stupidate”, ha definito le ricostruzioni a mezzo stampa che lo vorrebbero aspirante primo cittadino nel 2016, e ha aggiunto: “Non si preoccupino né la Lega né il Pd: io sento una responsabilità, non quella di fare il sindaco a Milano, ma di contribuire a che il governo cambi con coraggio questo Paese”.
A non credere, tuttavia, che “Lupi, candidato tra i più gettonati e più indicati, si sia bruciato”, è l’ex sindaco socialista Paolo Pillitteri, che ha detto: “Aspetterei un po’ per vedere” cosa succede. Anche perché il quadro politico romano, con un arrembante e fagocitante Renzi, può sortire qualche sorpresa.

SALVINI: “È IL MIO SOGNO” (OPPURE BLUFFA?)

Fuori Lupi, c’è anche da capire come si ridisegneranno gli equilibri politici all’interno del centrodestra. Innanzitutto occorre comprendere come e con chi si schiererà la Lega. Perché, se è vero che il governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni da tempo auspica un “candidato unico” del centrodestra per “riprenderci Milano”, Matteo Salvini non sembra pensarla allo stesso modo quando dice che “tra qualche mese l’Ncd non ci sarà più”. Anzi, l’ex studente del liceo classico cittadino Manzoni grida dalle colonne di Repubblica che fare il sindaco di Milano “è sempre stato il mio sogno nel cassetto”. Superfluo, dunque, sarebbe ogni tentativo di dialogo con Ncd in vista del 2016. Anche se, come ha fatto notare in un’intervista a tempi.it il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo, in quota Ncd, “la Lega non ha sondaggi che l’attestano al 51 per cento a Milano”. E si domanda, sibiliino, Cattaneo: delle due l’una, “o Salvini è abbagliato dai sondaggi, oppure non ha davvero intenzione di fare il sindaco a Milano”.

GELMINI: NO, GRAZIE, “SONO BRESCIANA”

Forza Italia, che con la Lega condivide l’ipotesi di selezionare il candidato sindaco passando attraverso le primarie, non facendone, tuttavia, una priorità assoluta, non ha fatto nomi. Si è scritto del presidente di Mediaset Fedele Confalonieri e di Mariastella Gelmini, che pure si è chiamata fuori, dicendo: “Sono bresciana”. Sempre la coordinatrice regionale azzurra ha poi dimostrato di apprezzare il fatto che Ncd voglia mettere “la coalizione prima del candidato”, perché, ha detto: “Sono due le precondizioni per lavorare bene in vista delle comunali: l’unità del centrodestra e i programmi”.

PISAPIA ASPETTA L’EXPO PER DECIDERE

Anche nel centrosinistra è presto per fare previsioni. Giuliano Pisapia, probabilmente, non scioglierà le riserve prima di aver visto come andrà l’Expo, che in termini elettorali potrebbe rappresentare un volano oppure chiudere definitivamente la parentesi “arancione” del Pd a Milano, a seconda dell’esito. Oltretutto, c’è da verificare la disponibilità di Sel e di altre componenti più estreme della sinistra ad appoggiare ancora il Pd, dopo l’avvento di Matteo Renzi e soprattutto nel caso di una mancata riconferma di Pisapia.

Si è scritto, infatti, che Pisapia potrebbe anche aspirare o essere schierato dal suo partito per un nuovo incarico romano, come, per esempio, ministro o il posto di giudice della Corte costituzionale lasciato libero dal nuovo presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E proprio due renziani sono i nomi circolati sulla stampa in vista del 2016: quelli di Pietro Bussolati, segretario cittadino del partito, che però ha smentito, e di Lia Quartapelle, responsabile esteri nazionale. Nessuna conferma né smentita nemmeno per il nome di Umberto Ambrosoli, ex candidato, sconfitto, alla regione.

ASPETTANO ANCHE GLI OUTSIDER

Tra gli altri nomi circolati in questi giorni si sono fatti anche quelli dell’ex magistrato del tribunale di Milano Stefano Dambruoso, ora deputato di Scelta Civica, che piacerebbe a Fratelli d’Italia, e di Giuseppe Sala, commissario unico di Expo, papabile per il Pd, che, però, ha preso tempo: “Adesso concentriamoci su Expo, deciderò ad agosto”, ha detto al quotidiano Avvenire.

LUPI COL PD? MAI

Curiosa sarebbe, infine, l’ipotesi, anch’essa sollevata di recente sulla stampa, di un Lupi candidato per il centrosinistra. Bussolati l’ha subito stigmatizzata dicendo: “Mai, l’alternativa a Pisapia è Pisapia”.
E anche se una simile soluzione potrebbe sembrare fantascienza, ciò non toglie, però, che, il centrodestra qualcosa deve pur inventare se non vuole restare alla finestra. Come ha fatto notare l’ex sindaco Gabriele Albertini, infatti, “in queste condizioni vincerebbe anche il cuoco di Pisapia”.

MILANO È SEMPRE MILANO

Anche se è presto per fare previsioni, dunque, una cosa è certa: i riflettori della politica si sono accesi per vedere cosa succederà a Milano. E Milano, come ha ricordato l’ex ministro della difesa Mario Mauro al Giornale, “è l’unica città italiana che ha un vero elettorato d’opinione e ha sempre anticipato gli scenari nazionali”. Proprio quelli da cui dipende l’attesa di questi giorni per conoscere i suoi aspiranti sindaci.

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