Nuove tensioni in Turchia. Stamattina Istanbul è stata sconvolta da due attacchi che aumentano le tensioni nel Paese. Dopo la campagna di bombardamenti del governo di Erdogan contro i ribelli del Pkk e gli estremisti dello Stato Islamico, sono tornati gli attentati in città.
Il primo attacco è avvenuto all’alba: un’autobomba lanciata da un kamikaze è esplosa davanti una stazione di polizia nel quartiere di Sultanbeyli sul Bosforo. Secondo l’agenzia stampa Dogan è morto un agente e sono rimaste ferite 10 persone. Gli scontri con la polizia sono proseguiti per tutta la notte. Due sospetti militanti sono stati uccisi.
In una sparatoria contro il consolato americano nel quartiere Istinye di Istanbul, invece, sono morte tre persone. I motivi dell’attacco non sono ancora noti. Un portavoce dell’ambasciata degli Stati Uniti ad Ankara ha detto che stanno “cercando di capire cosa è successo”.
Il governo della Turchia ha accusato il gruppo di estrema sinistra Partito Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo (Dhkp-C) per l’attacco contro il consolato americano. “L’attacco al consolato è legato al Dhkp-C”, ha detto un funzionario. La stessa organizzazione ha rivendicato nel 2013 un attentato suicida contro l’ambasciata statunitense ad Ankara.
Invece sembrerebbe che sia stato il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) a essere dietro l’attacco kamikaze di questa mattina a una stazione di polizia di Istanbul.
