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Perché seguo l’auspicio del cardinale Scola

Riceviamo e volentieri pubblichiamo
 
E’ da accogliere con favore il richiamo del consiglio episcopale milanese ai laici di interessarsi e intervenire in politica. NoixMilano si è già fatta avanti e si pone sulla stessa linea delle esigenze della città che incontrano anche gli eminenti esponenti della chiesa meneghina: problema demografico e sostegno alla natalità; necessità di controllo e assistenza ragionata al fenomeno dell’immigrazione.
Tra i cattolici ci sono davvero molte persone capaci, con competenza tecnica, conoscenza amministrativa, o anche coscienza dei bisogni morali delle comunità; dobbiamo essere in grado di unirci, di mettere insieme le nostre idee con proposte concrete.
Come auspica il Cardinale Scola, prendiamo la parola, facciamoci ascoltare: possiamo diventare lo stimolo per realizzare tutte le necessità amministrative. Educarsi al pensiero di Cristo significa imparare ad avere la capacità di vedere tutto nella luce del Signore e trarre dalla fede e dagli insegnamenti della Chiesa la voglia di fare, anche in politica e nella pubblica amministrazione. Non si tratta di fare politica in modo confessionale, ma di trovare il modo di integrare gli insegnamenti della nostra religione con gli aspetti pratici di amministrazione, con l’obiettivo di dare alle persone quello di cui hanno bisogno.
Naturalmente assumere responsabilità amministrative e politiche deve andare di pari passo con il senso di onestà, un rigore morale fondamentale e un grande rispetto per la legalità. Fare politica non è un reato – anche se spesso viene descritto così – ma un’azione di responsabile servizio alla città.
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