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Non c’è da fidarsi dell’ultima proposta di Weidmann

C’è da fidarsi dell’ultima proposta di Weidmann? A Mio avviso NON c’è da fidarsi. Bisogna respingere l’approccio di proseguire l’integrazione europea, in particolare dell’Eurozona, “a pizzichi e bocconi”. La propongono coloro che non vogliono una passaggio alla politica, ad un processo di integrazione democratico e solidale. Un ministro del tesoro dell’Eurozona, versione Weidmann ( con Villeroy in coda), la stessa che Schauble sollecita da tempo, rappresenta piuttosto una sorta di “commissariamento” ulteriore dei paesi dell’Eurozona rispetto alle politiche fiscali e di bilancio. Ciò significherebbe abdicare definitivamente quel poco di autonomia fiscale (molto poca) rimasta ancora in mano agli Stati.

Questo passaggio può avvenire solo se accompagnato da un cambiamento del processo decisionale europeo (dell’Eurozona), con i parlamentari dell’area euro che decidono sulle materie di competenza dell’Eurozona e dei paesi che decidono di farvi parte. (proposta Draghi, e spero di Scalfari, se sa chi decide oggi in Europa) Solo cosi si eviterebbe di consegnare definitivamente l’Eurozona in mano ad un solo paese, visto il disastro prodotto dalle politiche economiche che ha imposto durante la crisi economica, una crisi, appunto, ancora oggi non risolta. Questo il nostro paese sembra l’abbia capito. Il governo, l’unico dell’eurozona al momento, si sta muovendo nella giusta direzione.

Andrebbe aiutato in questo difficile cammino; ma gli italiani saranno all’altezza della sfida, visto il prezzo salatissimo che la nostra economia ed i nostri giovani hanno pagato e stanno ancora pagando? Oppure, come sempre, continueranno la “lotta” tra guelfi e ghibellini?

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