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Inps, perché i conti sulle pensioni non torneranno

La stampa di regime ha praticamente oscurato l’intervento del senatore a vita Mario Monti nel dibattito a Palazzo Madama in vista della riunione del Consiglio europeo di Bruxelles. Se di questo importante discorso – condivisibile perché critico verso la linea di condotta del premier nei confronti delle istituzioni della Ue – si volesse afferrare il significato profondo, basterebbe ricordare una celebre frase del Principe di Salina nell’immortale romanzo ‘’Il Gattopardo’’ di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: ‘’Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalli, le iene’’.

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Il Centro Studi e ricerche di Itinerari previdenziali, di cui è animatore Alberto Brambilla, ha presentato, come ogni anno, un Rapporto sul sistema previdenziale italiano. Si tratta di un bilancio sugli andamenti finanziari e demografici delle pensioni, delle altre prestazioni previdenziali e dell’assistenza (dati 2014) sicuramente tra i più completi tra quelli prodotti anche da parte di istituzioni pubbliche. Il Rapporto ha il grande merito – in tempi in cui sulle pensioni si (s)parla a casaccio – di richiamare l’attenzione sui trend demografici che costituiscono (insieme agli andamenti dell’economia e dell’occupazione) il tapis roulant su cui camminano i sistemi pensionistici obbligatori. Sono, appunto, questi trend a determinare un acuto grido di allarme sull’equilibrio e la sostenibilità dei sistemi stessi. Bastano pochi dati per segnalare le sfide aperte. Attualmente  la speranza di vita degli uomini alla nascita è pari a 80,3 anni; a 60 anni a 23 anni; a 80 a  8,8. Per quanto riguarda le femmine si tratta rispettivamente di 85,2, di 27 e di 10,7 anni. A metà del secolo l’attesa di vita alla nascita degli uomini sarà di 86,4 anni, a 60 anni di 27,9, a 80 di 11,5. Per le femmine rispettivamente 91 anni, 32 anni e 14,2 anni.

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“Negli ultimi 40 anni – afferma ancora il Rapporto – l’età effettiva di pensionamento si è addirittura ridotta’’, mentre gli effetti delle riforme più recenti che mirano ad invertire questa tendenza e ad aumentare l’età al pensionamento, saranno pienamente visibili solo nei prossimi anni.

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La crescita della longevità si riflette direttamente ed indirettamente sul sistema pensionistico: da un lato un numero crescente di pensioni vengono corrisposte per un numero maggiore di anni, dall’altro le pensioni di reversibilità fanno sì che la durata di vita di una pensione sia ben superiore alla durata di vita del pensionato.

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Oggi c’è un pensionato ogni tre individui in età lavorativa (non necessariamente anche occupati). In pochi anni di pensionati se ne conteranno due.

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