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Le armi spuntate nella lotta al terrorismo

Le “anime belle’’ che sono sempre pronte a “marcare visita’’ quando si tratta di fare la guerra sul serio, hanno scoperto che, per condurre la lotta al terrorismo, è necessario avvalersi dei servizi di Intelligence. Meglio ancora se coordinati tra di loro. Peccato che una delle più brillanti operazioni di Intelligence – effettuata dalla Cia insieme ai nostri servizi (l’arresto di Abu Omar) – si risolse in una sequela di condanne per i suoi protagonisti tanto americani quanto italiani. A nulla valse l’interposizione del segreto di Stato. La Corte di Strasburgo – il supremo giudice europeo – ha persino biasimato che ben due presidenti della Repubblica, su richiesta del capo della Casa Bianca, si siano legittimamente avvalsi dei loro poteri per concedere la grazia o l’indulto ai cittadini americani coinvolti in quella vicenda, in esecuzione di ordini ricevuti.

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A proposito di intelligence e di infiltrazioni nelle organizzazioni criminali come la mettiamo con la storia della c.d. trattativa? E che dire della persecuzione giudiziaria nei confronti di Bruno Contrada?

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E’ ormai diffusa l’autocritica da parte dei governi europei per aver contribuito, insieme agli Usa, ad aprire il “vaso di Pandora’’ dell’Islamismo radicale, dopo la cacciata delle vecchie satrapie in nome del c.d. risorgimento arabo. In questi giorni le forze di Assad hanno riconquistato Palmira e stanno per scatenare un’offensiva su Raqqa e Mosul. Vengono allora spontanee le seguenti domande: che cosa sarebbe successo se anche Assad avesse fatto la fine di Gheddafi? E se Putin non fosse intervenuto al suo fianco?

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Luigi Bisignani è uno che la sa lunga. In un recente articolo ha sostenuto che sono in corso contatti tra il M5S e la Lega di Matteo Salvini, allo scopo di costituire una forza politica (magari solo federata) che potrebbe diventare il primo partito in Italia. Non conosco Bisignani (tanti anni or sono mi capitò tra le mani una spy story che aveva scritto e che si intitolava, se ben ricordo, “Nostra Signora del KGB’’); gli sarei grato, però, se volesse avvertirmi – anche personalmente – degli eventuali sviluppi di questa operazione, in modo da consentirmi di tenere aggiornato il passaporto onde poter espatriare prima che sia troppo tardi.

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