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Banca Etruria, Report, la Consob e la tenzone Gabanelli-Vegas su prospetti e bond

Giuseppe Vegas

Consob-banche salvate, ci risiamo? Pare proprio di sì. A sei mesi dal ciclone delle 4 banche salvate che, oltre ai risparmiatori sottoscrittori di obbligazioni subordinate, ha investito anche Bankitalia e Consob, la commissione per la Borsa guidata da Giuseppe Vegas torna sotto i riflettori. Al centro della vicenda, ancora una volta, quegli scenari probabilistici la cui applicazione da parte della commissione è stata talvolta criticata. Della questione, Formiche.net si è già occupata in passato, svelandone alcune incongruenze di fondo. Ma ora, un’inchiesta di Report, sembra riaprire il caso. Costringendo la Consob a replicare.

LE ACCUSE DEL TEAM GABANELLI

Tutto è (ri)partito dalle accuse mosse, documenti alla mano, dalla trasmissione di Milena Gabanelli, che ha imputato alla Consob la soppressione degli scenari probabilistici. Si tratta di quelle simulazioni che consentono al risparmiatore di conoscere con discreto anticipo i rischi per i propri soldi in caso di dissesto dell’intermediario che li vende o di turbolenze dei mercati. Una pratica prevista in molti Paesi Ue (non solo quelli più a rischio) per mettere al riparo i risparmi di chi compra obbligazioni. Secondo Report dunque la Consob avrebbe eliminato dai prospetti forniti al pubblico i famosi scenari probabilistici, il tutto nonostante la presenza di un documento di consultazione della medesima Consob datato 2009 e avente per oggetto proprio il possibile inserimento degli scenari nei prospetti. “Il presidente Giuseppe Vegas”, spiega Report, “ha violato la regola Consob che prevede di raccomandare alle banche l’utilizzo di uno strumento che al risparmiatore dice: acquistando per esempio queste obbligazioni hai il 62% di probabilità di perdere metà del tuo capitale”. Uno strumento che secondo Report “non è stato utilizzato nel corso di tutti questi anni”. Gabanelli ha dunque presentato la prova che dimostra il ruolo di Vegas nell’eliminazione di uno strumento utile per i risparmiatori: una lettera interna a Consob datata maggio 2011 firmata dal dirigente Salini in cui si inviterebbero le banche “a non inserire le informazioni sugli scenari di probabilità nel prospetto e ne richiederanno l’eliminazione nel caso in cui qualche banca dovesse farlo di propria iniziativa, conformemente alle indicazioni fornite per le vie brevi dalla signoria vostra”. La signoria vostra è il presidente Vegas.

SMENTIRE O DIMETTERSI

Dalla trasmissione è arrivato un vero e proprio aut-aut al presidente della Consob: smentire subito oppure lasciare la Consob. “Presidente, o è in grado di produrre la smentita a questa lettera a lei indirizzata, protocollo numero 11038690, altrimenti io credo che responsabilmente lei debba dimettersi”, ha tuonato la Gabanelli. A chiedere le dimissioni di Vegas, anche il Codacons, che anzi, vorrebbe trascinare Vegas in Tribunale.

LA RISPOSTA DELLA CONSOB

La risposta di Vegas non si è fatta certo attendere ed è arrivata sotto forma di nota nel primo pomeriggio di ieri. “La Consob”, spiega il presidente, “non ha mai abrogato l’obbligo di inserire gli scenari probabilistici di rendimento nei prospetti informativi delle obbligazioni bancarie per il semplice fatto che non è mai stato introdotto, né a livello nazionale né a livello europeo, alcun obbligo di includere nei prospetti questa informativa”. La Commissione di Borsa “ha ritenuto di verificare se, su base esclusivamente volontaria e senza stabilire alcun obbligo, nei prospetti informativi dei bond potessero essere riportati gli scenari probabilistici di rendimento. A questo fine il 14 luglio dello stesso anno la Commissione ha pubblicato un documento di consultazione pubblica volto a valutare se raccomandare o meno l’inserimento degli scenari nei prospetti informativi”.

UNA RACCOMANDAZIONE (MAI) APPROVATA

Vegas spiega come, al termine della consultazione, la commissione all’epoca in carica (quella del 2009, guidata da Lamberto Cardia) “non ritenne, tuttavia, di adottare la raccomandazione alla luce di vari fattori, tra cui: la forte contrarietà espressa dal mercato nel corso della consultazione. Gli operatori hanno evidenziato, infatti, come l’introduzione degli scenari fosse in contrasto con il quadro normativo di matrice europea allora in vigore in materia di contenuto del prospetto”.

IMPORRE GLI SCENARI NEI PROSPETTI? NON POSSIAMO

Vegas fa leva poi su un altro aspetto. E cioè che a partire dal 2012 la disciplina europea in materia di prospetti è cambiata nuovamente, “meglio precisando il contenuto obbligatorio e vincolante dei prospetti: in particolare, è stato stabilito che le condizioni definitive (final terms), in cui si descrivono le caratteristiche dei titoli offerti al pubblico, possono contenere unicamente le informazioni dettagliate dal regolamento stesso, informazioni che non includono gli scenari probabilistici”, scrive Vegas. Dunque, nessun potere per la Consob di obbligare gli intermediari a inserire gli scenari dei prospetti? Pare di sì. “Di conseguenza i regolatori nazionali non hanno il potere di imporre l’inserimento in via generale degli scenari nei documenti d’offerta di azioni e obbligazioni”.

ETRURIA, I RISPARMIATORI FURONO AVVERTITI

Sull’Etruria, poi, Vegas rispolvera la difesa già sfoderata in occasione della relazione annuale. E cioè che relativamente al prospetto delle obbligazioni subordinate emesse da Banca Etruria nel 2013, “al quale Report ha fatto riferimento, non avrebbero potuto includere gli scenari probabilistici. Tuttavia, al fine di tutelare gli investitori, Consob ha fatto evidenziare nelle prime pagine del prospetto il rischio di perdita del capitale investito nelle obbligazioni subordinate”.

LA CONTESTAZIONE DI GABANELLI

La nota viene contestata dalla redazione guidata da Milena Gabanelli che sostiene come il documento del 2009 da prendere in considerazione non sia quello citato da Vegas («è confuso»), bensì il Regolamento intermediari del marzo di quell’anno firmato dal predecessore Lamberto Cardia, in cui si afferma che «per illustrare il profilo di rischi o di strutture complesse, è utile che l’intermediario produca al cliente anche le risultanze di analisi di scenario di rendimenti da condursi mediante simulazioni effettuate secondo metodologie oggettive».

LA CONTRORISPOSTA DI VEGAS

Report «fa ancora volta una confusione — replica ancora Vegas — e lascia intendere che la Comunicazione sui prodotti finanziari illiquidi, emanata da Consob nel marzo 2009, sia stata abrogata. Così non è. La Comunicazione è tuttora in vigore ed è stata richiamata nelle ultime Comunicazioni, quella del dicembre 2014 sui prodotti finanziari complessi e quella del novembre 2015 sul bail-in».

LE NOVITA’ IN ARRIVO

Scrive oggi la Repubblica con Andrea Greco: “Lo scontro all’interno della Consob, strisciante da mesi, torna ad accendersi sul tema principe dell’informazione ai risparmiatori. Il collegio della Commissione, tornato da febbraio in formazione piena a cinque membri dopo la nomina di due commissari da parte del governo, ieri ha votato a larga maggioranza la convocazione di una Commissione entro 10 giorni, per fare definitiva chiarezza sul caso degli “scenari probabilistici” di investimento. Nessuno esclude nulla, in un clima da resa dei conti che si preparava dal crac delle quattro banche che il 22 novembre scorso hanno azzerato il loro capitale oltre a 788 milioni in loro obbligazioni subordinate, di cui 340 erano di piccoli clienti”.

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