Furto con scasso in casa di Rita Bernardini. I Carabinieri, subito accorsi, hanno “arrestato’’ qualche pianta di marijuana.
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Angela Merkel ha deciso di presentare la propria candidatura alle prossime elezioni politiche, dopo ben 11 anni ininterrotti di governo. La sua posizione è tanto forte che i socialdemocratici sono in imbarazzo a presentare una loro candidatura. A prova che la stabilità è possibile anche senza leggi maggioritarie.
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Nella sua rubrica su Radio radicale il professor Michele Tiraboschi coglie in fallo il ministro Maria Elena Boschi, la quale, nelle sue esternazioni pro riforma costituzionale, si era avventurata sul terreno insidioso del lavoro. Parlando di apprendistato, il ministro aveva affermato che – con le attuali regole sulle competenze regionali – un ragazzo che, al termine del rapporto, consegue la qualifica in Puglia non può avvalersene in Lombardia. Da qui, secondo Boschi, l’esigenza di ri-centralizzare le politiche del lavoro, grazie alla modifica del Titolo V. Tiraboschi ha ricordato, garbatamente, che il problema non esiste in questi termini ed ha sottolineato che, a suo avviso, talune politiche, come la formazione della nuova manodopera, sono più appropriate a livello territoriale.
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L’Italia è certamente un Paese che nel contesto europeo ha un peso maggiore della Spagna. Non si capisce però per quali motivi il nostro Paese non potrebbe permettersi una crisi di Governo in caso di sconfitta nel referendum, quando la Spagna è stata più di un anno senza una maggioranza ed un esecutivo. E non è successo niente di irrimediabile.
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Come non capire che sarebbe la vittoria del Si ad aprire un’autostrada per l’accesso al potere del M5S nelle prossime elezioni politiche? L’Italicum consegnerebbe al partito che vince un’organizzazione delle istituzioni democratiche squilibrata e con minori garanzie, come quella prefigurata dalla riforma Boschi.
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Fa discutere l’apertura di Papa Francesco sul tema dell’aborto. Ma non fu Gesù Cristo a dire, sulla croce, con riferimento ai suoi carnefici: ‘’Padre, perdona a loro che non sanno quello che fanno!’’?
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Giorgio Napolitano corregge con la matita blu le performance di Matteo Renzi sul referendum, ma insiste a favore del Sì. Ma chi glielo fa fare, al presidente emerito, di intestarsi una possibile sconfitta?
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Ceterum censeo legem Boschi delendam esse.
