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Ecco come e perché Avio andrà in Borsa. Parla l’ad Giulio Ranzo

GIULIO RANZO CEO AVIO

Tutto pronto per il nuovo lancio di Avio. Per una volta però la destinazione non sarà lo spazio, ma la Borsa italiana, dove l’azienda di Colleferro farà il debutto il prossimo 10 aprile. “Accelerare gli investimenti di sviluppo e di crescita, e una maggiore visibilità per l’azienda” sono gli obiettivi dell’operazione secondo l’amministratore delegato Giulio Ranzo.

È stata Leonardo-Finmeccanica ad annunciare il closing dell’operazione di acquisto, insieme a Space2 e In Orbit, dell’intero capitale dell’azienda specializza in vettori spaziali non già posseduto dall’ex Finmeccanica. L’ulteriore quota acquisita dal gruppo presieduto da Gianni De Gennaro e guidato dall’amministratore delegato Alessandro Profumo corrisponde al 27% di Avio, per un esborso di circa 43 milioni di euro. “Ci attendiamo dall’investimento di Leonardo un rinnovato interesse a supportare la strategia di partecipazione al settore dei lanciatori europei, Ariane e Vega”, dice Ranzo.

Stipulato l’atto di fusione di Avio in Space2, special purpose acquisition company (Spac) già quotata sul mercato, manca ora solo l’approdo in Borsa, nello specifico sul Mercato MTA/segmento Star. Ad acquisire l’azienda, oltre a Space2 e Leonardo, è stata anche In Orbit, società detenuta da alcuni manager di Avio intenzionati ad entrare nella compagine azionaria. “La condivisione del rischio con gli azionisti – spiega il capo azienda di Avio – significa un totale allineamento di interessi e una garanzia di continuità delle competenze specifiche del settore”.

A conclusione dell’iter procedurale relativo alla fusione e della contestuale quotazione di Avio sul mercato, prevista appunto per il 10 aprile, Leonardo verrà a detenere circa il 28% della società. “Il rapporto di cambio è stato determinato in 0,0402 azioni Space 2 per ogni azione Avio, tenendo conto dell’apporto da parte di Space2 di una dotazione di cassa pari a circa 64 milioni di euro”, spiega la nota del gruppo di piazza Monte Grappa. Secondo i piani di Ranzo, tali numeri serviranno a consolidare la posizione internazionale della società: “Questa operazione dà all’azienda una maggiore disponibilità per poter essere apprezzata da un numero sempre maggiore di clienti a livello mondiale”.

Nel frattempo, Avio è già al lavoro sulla nuova famiglia europea di lanciatori. “I progetti del P120 (ndr, motore in fibra di carbonio recentemente presentato) e del Vega C sono la prossima sfida che stiamo affrontando”, ricorda l’ad. “I progetti sono in linea con i tempi previsti, Vega C volerà nel 2019 e Ariane 6 nel 2020”. Tra le sfide da affrontare, ci sono però anche quelle che arrivano da oltreoceano. Solo pochi giorni fa, SpaceX ha portato a termine con successo il suo primo lancio effettuato con un primo stadio del Falcon 9 utilizzato già nell’aprile 2016. Ci sono progetti per la reusability anche in Avio? “Abbiamo in programma lo sviluppo di molte nuove tecnologie rivoluzionarie, ma non riveliamo ancora su quali fronti in particolare”.

“Nel nostro settore – aveva detto Ranzo recentemente – la competizione internazionale sta aumentando molto, quindi è necessario realizzare prodotti con costi contenuti e performance superiori”. Tra questi prodotti c’è sicuramente il grande P120C, nuovo motore a propulsione solida che equipaggerà sia Ariane 6 sia Vega C e che sarà sviluppato da Europropulsion (joint venture tra Avio 50% e Asl 50%). “Realizzare grandi motori in fibra di carbonio consente di risparmiare quali il 40% il peso delle strutture e quel peso che si risparmia si utilizza per portare satelliti, è chiaro che questo si traduce in un minor costo per lanciare, a favore dei clienti finali”.

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