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Accordo di Parigi sul clima e Iran deal. La versione di John Kerry a Seeds&Chips

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Il nostro pianeta e i suoi cambiamenti climatici, l’accordo di Parigi e quello sul nucleare iraniano. Questi i punti toccati da John Kerry, ex segretario di Stato americano durante l’amministrazione Obama, speaker di punta della seconda giornata del summit sull’innovazione agroalimentare Seeds&Chips, in corso in queste ore a Milano. Ogni giorno “affrontiamo delle sfide globali che richiedono una comprensione scientifica minima. Dobbiamo combattere per riprenderci le basi fondamentali della verità, altrimenti avremo difficoltà a prendere le decisioni che dobbiamo prendere. Dobbiamo credere nella scienza”, ha esordito all’inizio del suo discorso di fronte alla folta platea piena di giovani.

L’ACCORDO SUL CLIMA

Il Presidente “Donald Trump può aver deciso di uscire – dall’accordo sul clima di Parigi – ma gli americani rispetteranno comunque gli impegni e andranno in quella direzione”, ha affermato. E poi ancora “tutto quello che dice il presidente Trump sull’accordo di Parigi non è vero. Quando dice che fa male all’economia e ci rende meno competitivi, non è vero”, ha messo in chiaro Kerry. La risposta del Capo della Casa Bianca, però, non si è fatta attendere e, com’è sua consuetudine, attraverso un cinguettio su Twitter, “The Donald” ha risposto piccato a Kerry: “Non riesce a superare il fatto che ha avuto la sua occasione e l’ha persa! Stai lontano dai negoziati, John, stai ferendo il tuo paese!”.

Rimanendo sempre in tema clima l’ex capo della diplomazia americana ha affermato: “Negli ultimi tre anni, si sono stanziati più capitali nelle energie rinnovabili che in quelle fossili. Questo è un passo incredibile”. Senza contare che “tre quarti dell’elettricità negli Usa lo scorso anno veniva dal solare e 38 Stati americani hanno deciso di continuare su questa politica energetica fondata sulle rinnovabili”. ha concluso l’ex capo della diplomazia di Barack Obama. “Il cambiamento è adesso e lo conosciamo, ma ci vogliono dei leader illuminati capaci di portare avanti il cambiamento. Senza alcuna esagerazione posso dire che è una questione di vita e di morte per il pianeta. Non c’è un secondo pianeta e non ci sono alternative”, ha dunque concluso.

IL NUCLEARE IRANIANO

Decisa anche la sua opinione sulla volontà di Trump di ritirarsi dall’accordo nucleare iraniano. “Ritirarci dall’accordo con l’Iran è assolutamente illogico. Il presidente dice che è un pessimo accordo, ma sfido chiunque a trovarne uno migliore”, ha spiegato John Kerry, che non dimentichiamo è stato uno dei principali protagonisti dell’intesa del 2015, nel suo speech a Milano. “Io penso che questo accordo tuteli noi e il mondo”, ha aggiunto. Insomma, il suo auspicio è tutto nelle parole che questa sera, alle venti italiane, pronuncerà “The Donald”: “Spero che il Presidente sia saggio abbastanza nella sua decisione”.

Insomma, il pensiero di Kerry resta fermo sulla necessità di portare avanti l’accordo: “L’Iran sta tenendo fede in modo responsabile all’accordo nucleare e perché mai per nostra scelta dovremmo decidere di ritirarci? Se noi lo sciogliamo, l’Iran ha il diritto di fare ciò che vuole”, analizzando, poi, come “l’Iran oggi non è in grado di costruire una bomba atomica, perché non si può fisicamente costruire una bomba con 300 chili” di materiale nucleare.

Ha poi voluto specificare la sua estraneità in negoziati segreti imputatagli dal Presidente statunitense, confermando, però colloqui per salvaguardare l’intesa sul nucleare. “Non ho negoziato con nessuno, ho parlato con molte persone e ho semplicemente chiesto di fare ciò che è ovvio, cioè ho sottolineato che l’accordo funziona e bisogna restarci, non ho in corso nessuna attività diplomatica segreta”, e ancora: “Si tratta di incontri e colloqui, una cosa normale”, ha aggiunto, “e continuerò a farlo finché sarò in grado di viaggiare, è perfettamente legittimo”, ha affermato.

UN APPELLO ALL’UNITÀ

Infine, un appello all’unità dell’Europa: “So che ci sono molti demagoghi in questo momento che non danno reali soluzioni e fanno appello alla paura e alla frustrazione delle popolazioni, ma la risposta a questa sfida è credere in quello che si può fare, come ha fatto l’Europa alla fine della Seconda guerra mondiale”. “Avete l’unità e avete la possibilità di andare avanti più degli altri, ma il mondo politico vuole spezzare questa coesione e vi vuole separare”. “Alcuni dicono che l’ordine liberale stia crollando, io non ci credo – ha aggiunto – concluso. “Abbiamo bisogno di questo ordine più che mai e quindi dobbiamo essere uniti e lottare”, ha concluso.

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