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Le Olimpiadi dell’aria. La proposta italiana raccontata dal generale Rossi

Di Euro Rossi

Dal paracadutismo di precisione al volo con aliante e deltaplano, passando per il parapendio e il wingsuit flying, sarebbero queste le discipline che potrebbero caratterizzare le Olimpiadi dell’aria, un’iniziativa che, partendo dall’Italia, ambisce a portare la terza dimensione nei Giochi olimpici. A spiegarlo è il generale Euro Rossi già capo dell’Ufficio storico dell’Aeronautica militare e della Difesa e già presidente della Commissione italiana di storia militare

Istituire dei Giochi olimpici nella terza dimensione. Sembra fantasia, e invece è una proposta ambiziosa che mira a raccogliere le gare di tutti gli sport che si svolgono, per l’appunto, nell’aria come ad esempio: il volo a vela con aliante, il paracadutismo di precisione acrobatico e stile, wingsuit flying, il deltaplano, la mongolfiera, il parapendio, il bungee jumping, in vere e proprie Olimpiadi dell’Aria. Tutte attività sportive di grande spettacolarità, che possono essere riunite in questa nuova categoria di giochi aerei, che si potranno aggiungere anche come nuove manifestazioni olimpiche, alle competizioni tradizionali, che attualmente prevedono solo la dimensione terrestre e la dimensione marittima e le olimpiadi invernali, che si svolgono su ghiaccio o neve e che raccolgono tutti gli sport invernali.

Le nuove Olimpiadi dell’Aria offriranno agli atleti la possibilità di poter competere nelle attività sportive praticate nella dimensione aerea oggi non prevista nelle competizioni olimpiche.

Di questo si è parlato anche di recente presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica a un convegno dal titolo “ Olimpiadi dell’aria?”, promosso e organizzato dal sottoscritto e su iniziativa della Senatrice Lavinia Mennuni, che ha visto partecipare Giuseppe Leoni, presidente dell’ Aero club d’Italia (AeCI); Carmine De Pascale, presidente di Omnia Nos; Gianpaolo Miniscalco, direttore generale di AeCI; Michele Scillia, già direttore della Segreteria generale – Ufficio affari militari della Presidenza della Repubblica e attuale segretario generale dell’Associazione italiani nel mondo (Aim); e l’onorevole Calogero Pisano, moderati dal capo Comunicazione e stampa dell’AeCI, Federico Ciacchella.

L’occasione ha permesso di fornire una panoramica storica delle discipline sportive legate al volo e gli obiettivi della proposta per la realizzazione dei nuovi Giochi olimpici dell’Aria. Già nella XI edizione dei giochi olimpici del 1936 si svolse a titolo sperimentale una gara con gli alianti per inserire questa disciplina nelle successive Olimpiadi e, conseguentemente, che nel piccolo aeroporto di Sezze di Littoria si svolse nel febbraio del 1939 la “Riunione di volo senza motore per la scelta dell’apparecchio Olimpia” ovvero dell’aliante monotipo con il quale avrebbero dovuto gareggiare i piloti. Il condizionale è perché a questi avvenimenti non c’è stato un seguito e da allora questa intenzione di inserire questa disciplina aviatoria nei giochi olimpici è caduta nell’oblio. Oggigiorno gli sportivi che praticano le più disparate discipline agonistiche che si svolgono nella dimensione aerea si vedono esclusi dalla più importante vetrina dello sport mondiale che sono i Giochi olimpici. La proposta dell’iniziativa è stata quella di proporre la creazione dei Giochi olimpici dell’aria, interessando il Comitato olimpico internazionale.

Come ricordato dalla senatrice Mennuni: “Credo sia importante intraprendere un percorso condiviso da tutto il mondo politico. Mi riferisco ai parlamentari, al ministro Abodi – che vedrò a breve – ed agli organizzatori con i quali vorrei effettivamente accendere un faro su discipline sportive interessanti che appartengono all’elemento dell’aria, che vedono impegnati uomini e donne in attività eccezionali, in cui dobbiamo credere”.

Gli sport dell’aria vantano infatti una base di atleti e appassionati in crescita a livello globale, dimostrando per la loro spettacolarità un significativo interesse anche del pubblico, quindi un’ulteriore opportunità per il successo dei Giochi olimpici.

Gli sport dell’aria, per loro natura, possono essere praticati in modo ecocompatibile, promuovendo la responsabilità ambientale e la sostenibilità e possono dare una nuova opportunità alla ricerca e alle industrie per migliorare le caratteristiche delle dotazioni sportive utilizzate, dei materiali impiegati e delle modalità di utilizzo, che prevedono solo l’utilizzo dell’abilità dell’atleta e lo sfruttamento delle condizioni meteorologiche del momento che generano le correnti dinamiche e termiche necessarie per librarsi nell’aria nel volo senza motore.

L’introduzione delle nuove Olimpiadi dell’Aria tra i Giochi Olimpici rappresenterebbe un passo importante per il futuro del movimento olimpico. Le nuove Olimpiadi dell’aria hanno il potenziale per attrarre nuovi spettatori, ispirare le nuove generazioni e lasciare un’eredità duratura, specialmente per le ricadute tecnologiche e l’innovazione in campo aviatorio.

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